"La prima considerazione è che la realizzazione dell’inceneritore a Case Passerini, che Barducci fortissimamente vuole, non è sottoposta alla sua volontà, ma a quella delle leggi della Repubblica e dell’Unione europea" inizia così la nota del coordinamento della Piana fiorentina. "E’ la Valutazione di impatto ambientale (VIA) assieme al nuovo piano interprovinciale dei rifiuti che dovrà dire se il progetto è o non è compatibile con l’ambiente della piana e con la salute dei suoi abitanti; se esso ha o non ha alternative; che il presidente Barducci anticipi già l’esito positivo delle VIA deve preoccuparci tutti perché induce a temere un clima da esito precostituito, a prescindere dal merito delle questioni che sono gravi e complesse.
Da lui dunque ci aspettiamo meno animosità decisionista, più senso del suo ruolo istituzionale e soprattutto rispetto delle regole". "Consigliamo al Presidente di rileggere la valutazione di impatto sanitario del 2006. Diossina e cadmio aumenterebbero “notevolmente“ nella piana a causa dell’inceneritore. E questo senza che la Giunta Provinciale, all’epoca, abbia ritenuto di prendere in considerazione le polveri ultrafini (cd nanopolveri) ma anzi dichiarando che la procedura per l’approvazione dell’inceneritore nel piano dei rifiuti, era “perfetta”.
Non sorprende che il Presidente dica che il piano dei Comitati non gli sia comprensibile. Per chi confonde l’impianto attuale di Case Passerini con un impianto di Trattamento meccanico biologico (TMB) e prende ad esempio un inceneritore del 1964 non potevamo pretendere di più. Tuttavia siamo pronti a chiarirgli il contenuto del nostro piano in un incontro pubblico dove gli potremo dimostrare, insieme alla sua immediata fattibilità, anche in fatto che il nostro piano, a differenza del suo, è conforme alle regole stabilite dall’ Unione europea e che, a differenza del suo, è portatore di interessi generali.
E’ invece stupefacente che Barducci invochi l’inceneritore come alternativo alle discariche. Dovrà in questo caso ripassare la lettura del piano industriale di ATO 6 che prevede da parte dell’inceneritore di Case Passerini la “produzione” di oltre 35mila tonnellate l’anno di scorie pericolose che avranno bisogno di una discarica, costosa e pericolosa. Infine perché mai dovremmo accettare un progetto che, se attuato, pescherebbe nelle tasche dei cittadini almeno tre volte di più di un impianto a freddo che ormai, non solo i comitati, ma anche le amministrazioni più responsabili, ritengono valida alternativa all’incenerimento?" il coordinamento che raggruppa gli abitanti dell'area compresa tra Firenze, Prato e Pistoia termina con una domanda la replica che denota una attenzione viva ed attiva sul processo di realizzazione della nuova infrastruttura locale.