Non è questione di "tirare per la giacchetta" come ha detto ad inizio settimana il sindaco Matteo Renzi parlando di un ambiente che chiede continuamente ai Della Valle cosa faranno nella vicenda Stadio alla Mercafir, anzi, la questione Stadio lasciamo per un attimo da parte. E' un Andrea Della Valle serio e misurato quello che si presenta ai microfoni dei cronisti all'esterno del nuovo Centro sportivo viola (ma non avevamo aspettato 30 anni per una struttura che potesse ospitare tutti all'interno?).
Ammette il momento di difficoltà e chiede la vicinanza dei tifosi, l'unione di intenti per uscire dalle difficoltà. Sono piaciuti ad ADV i 30 minuti giocati con il Bologna. I primi. Poi la prima rete, la seconda, il gesto folle di Olivera. Tutti i successivi 60 minuti insomma. Si presume che questi altri non siano piaciuti. Conferma il Patto con la città stipulato in estate, conferma il lavoro del DS Corvino le cui parole di 'resa' potrebbero essere dettate dal momento di magra più che da una volontà precisa di chiudere il rapporto con il club gigliato, così come conferma il lavoro del mister Delio Rossi e conferma anche una Fiorentina Jo-Jo centrica che faccia perno sul talento montenegrino a detta del Patron, ex Presidente, "blindato" dal contratto di cinque anni.
Al tempo stesso guarda con fiducia al raggiungimento dell'obbiettivo minimo della salvezza e non preclude la speranza di poter risalirla ulteriormente quella classifica. E' pronto anche a smentire le voci di allontanamento ed a rilanciare affermando di aver innestato 25 milioni di euro nel bilancio societario. Qualcosa da fare c'è, ancora una volta. Si prosegue nella vita sinusoidale di una squadra che cambia le carte, volta le pagine dell'album e scambia le figurine, ma qualcosa di incompiuto resta e si cerca continuamente di sbrogliare una matassa impazzita che scivola via.
A volte salta, si scontra, si vede. A volte no, è ferma. Andrea Della Valle c'è. ADV lo sa che la piazza si aspetta di più e non vuole giustificare i giocatori, ma sceglie la linea diplomatica e non il pugno di ferro come fanno a volte certi presidenti.. rimanda a Cognigni per le discussioni nello spogliatoio. Basta poco, l'importante è restare con i piedi per terra ed essere convinti dei propri mezzi, che non sono inferiori a quelli di altre squadre anche se qualcosa di meglio poteva essere fatto per venire incontro alle richieste del mister e creare una squadra, per il girone di ritorno: professionale, concentrata, motivata, competitiva. Torniamo allo Stadio.
Perché poi è dai progetti a medio termine che si valutano le intenzioni durature. Un fatto è rimandare i conti a giugno per dare un voto ad una stagione, un altro gettare le basi di qualcosa di concreto e di stabile come la realizzazione di una struttura ad hoc per crescere sportivamente ed economicamente. Aspetta di vedere i disegni ADV, l'unico leader tra i dirigenti al momento, solo dopo la famiglia si esprimerà e deciderà cosa fare. I dati ad onor del vero sono stati anticipati più volte dallo stesso sindaco, ed i due si sono recentemente incontrati anche se in modo informale.
Servono i disegni, meglio. Quale il disegno per la Fiorentina? Il Video pubblicato da Violachannel.tv