Anche i corpi delle ultime quattro delle otto vittime individuati mercoledì sulla nave Costa Concordia sono stati recuperati dai vigili del fuoco. I cadaveri saranno trasportati all'ospedale di Grosseto. Con gli otto corpi recuperati tra mercoledì e oggi, rende noto la struttura del commissario per l'emergenza, sono 25 le vittime accertate del naufragio. «Questo posto non poteva essere la tomba della mia bambina, grazie per avermela ritrovata, grazie a tutti». Così la mamma di Dayana, la bimba di cinque anni morta nel naufragio della Concordia e il cui corpo è stato recuperato mercoledì, ha voluto ringraziare i soccorritori che non hanno mai smesso di cercarla da quel 13 gennaio.
Dopo essere arrivata al Giglio a bordo di un'imbarcazione privata, la donna ha incontrato il sindaco Sergio Ortelli, gli altri familiari delle vittime, i vigili del fuoco, gli uomini della Protezione civile e delle Capitanerie di porto che da oltre un mese lavorano per cercare le vittime che ancora mancano all'appello. Un incontro molto commovente, in cui la mamma di Dayana ha ascoltato con attenzione il racconto delle fasi del recupero della piccola. Poi, quel ringraziamento ai soccorritori e la richiesta di portare un mazzo di fiori a bordo della nave, nel punto dove è stata trovata Dayana.
Richiesta ovviamente esaudita dai vigili del fuoco. «Sono sconvolto»: ha reagito così Francesco Schettino apprendendo dal suo difensore, Bruno Leporatti, la notizia del ritrovamento della bimba Dayana Arlotti dentro il relitto della Costa Concordia. Lo ha riferito il legale dicendo che «ogni volta che trovano un corpo, Schettino prova dolore. Per la bimba anche di più». L'avvocato Bruno Leporatti ha riferito che Schettino «è rimasto profondamente colpito e addolorato dal ritrovamento del corpo della bimba Dayana».
«Mi ha detto - ha aggiunto Leporatti -: Avvocato, sono sconvolto dalla notizia che lei mi sta dicendo». «Ogni volta che ritrovano un corpo - ha aggiunto -, il comandante Schettino ha una forte prostrazione morale. Anche se non esiste una gradazione del dolore è chiaro che il ritrovamento di una bimba morta lo abbatte ancora di più». Omessa comunicazione alle autorità marittime dell'incidente contro gli scogli del Giglio: questa la nuova accusa per cui è indagato il comandante della nave Costa Concordia, Francesco Schettino.
Gli è stata notificata contestualmente con gli avvisi di garanzia ai sette nuovi indagati di mercoledì. La procura di Grosseto ha contestato la nuova ipotesi di reato contro Schettino in base al diritto della navigazione. Per gli inquirenti Schettino deve rispondere nello specifico anche di non aver comunicato alla Capitaneria di porto di Livorno l'effettiva gravità della situazione, ritardando così le procedure di emergenza e soccorso. Schettino era già indagato dal 14 gennaio per omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di incapaci e abbandono della nave.
Il comandante Francesco Schettino è accusato dagli inquirenti di aver fatto rallentare la nave Costa Concordia per terminare con calma la propria cena, poi di averla nuovamente fatta accelerare verso il Giglio, per non accumulare ritardo, a una velocità di circa 16 nodi nonostante la vicinanza di ostacoli e bassi fondali. Così, sostiene la procura di Grosseto, non si poteva agire in modo efficiente per bloccare la nave entro una distanza adatta a evitare gli scogli.