Non sospettava certo di essere scoperto, il ricercato internazione che ieri mattina si è presentato all’Ufficio Immigrazione della Questura per richiedere una variazione sul soggiorno. Quando l’uomo - un cittadino albanese di 49 anni - si è presentato agli sportelli di via della Fortezza ha trovato però ad aspettarlo gli uomini della Sezione Catturandi della Squadra Mobile. Doveva scontare nel suo paese una condanna all’ergastolo per omicidio ed era diventato un latitante internazionale dal 2008.
In Albania lo era già dal lontano 1996, quando il Tribunale albanese lo riconobbe colpevole di un episodio avvenuto 6 anni prima. Allora, il ricercato, che ricopriva l’incarico di comandante di un posto di frontiera, aprì il fuoco contro due suoi connazionali che stavano tentando di attraversare il confine (all’epoca illegalmente), uccidendone uno e ferendo gravemente il fratello. Negli anni ’90, prima della sentenza definitiva, era emigrato in Italia, ma con una nuova identità assunta nel paese di origine; in questo modo aveva ottenuto legalmente il soggiorno.
4 anni fa le Autorità straniere lo avevano inserito anche nella nostra lista dei ricercati internazionali con il suo vecchio nome, cosicché, essendosi procurato documenti in regola, era riuscito sempre a rimanere nell’ombra. Con la collaborazione dell’Interpol, la Squadra Mobile fiorentina ha continuato le sue ricerche. Gli accertamenti della polizia italiana, incrociati con le informazioni fornite da quella albanese, hanno permesso di smascherare questo latitante che da anni girava regolarmente con un’altra identità.
In attesa dell’estradizione, l’uomo si trova a Sollicciano a disposizione della Corte d’Appello di Firenze.