Un altro capo d’accusa per l’ex calciante pluripregiudicato di 46 anni finito a Sollicciano lo scorso 27 maggio quando, evaso dalla comunità dove si trovava ai domiciliari e ricercato per altri reati, sparò un colpo di pistola all’agente della Sezione Antirapina della Mobile che lo aveva riconosciuto per strada in zona Cure. Il poliziotto, in servizio alla Sezione Antirapina, nonostante ferito dal proiettile ad un braccio, riuscì ad avere la meglio sul malvivente, già ricercato all’epoca dei fatti per scontare una condanna definitiva di 19 anni (sempre per un altro tentato omicidio).
Determinante per la cattura fu anche l’intervento della compagna di pattuglia dell’agente ferito, che senza perder tempo si gettò nella mischia, collaborando all’arresto e soccorrendo il collega. Venerdì la Squadra Mobile gli ha notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP Anna Liguori su richiesta del PM Barlucchi. Il 46enne è ritenuto responsabile della rapina avvenuta il primo aprile 2011 all’Istituto di Credito di via del Sansovino.
Quella mattina il rapinatore, travisato e con la pistola in pugno (la stessa con la quale ha sparato all’agente), aveva costretto i dipendenti della banca ad aprire la cassaforte, scappando via con un bottino di 43.000 euro in contanti. Probabilmente aiutato da un complice durante la fuga; ipotesi per la quale al momento è stato indagato in stato di libertà un 53enne campano. Gli inquirenti sono arrivati a dare un volto al rapinatore al termine di una complessa attività investigativa durante la quale sono stati analizzati passo passo anche i minimi dettagli della vicenda, passando al setaccio tutti gli spostamenti dell’arrestato nel periodo del colpo.
Particolare non trascurabile è una felpa rinvenuta a casa sua: la stessa ripresa dalle videocamere di sorveglianza della banca assaltata.