L’incontro con l’amministratore delegato di AnsaldoBreda è già fissato. Il presidente della Toscana lo vedrà il 1 febbraio. Ma Rossi, dopo il lungo incontro avuto oggi nel pomeriggio con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, con i rappresentanti delle segreterie provinciali e regionali e con le Rsu dello stabilimento di Pistoia, ha preso anche l’impegno ad incontrare subito dopo Giuseppe Orsi, il presidente di Finmeccanica che detiene il controllo dell’azienda, e poi ancora di vedere il ministro dell’economia Corrado Passera, come responsabile delle politiche industriali ma anche per quel 30 per cento di azioni del gruppo che il dicastero possiede. “Tra i lavoratori c’è una preoccupazione che si fa nera come la pece – commenta il presidente della Regione – e quei lavoratori meritano risposte precise e impegni che riaccendano la speranza di mantenimento del presidio produttivo e della storia del settore ferroviario a Pistoia”.
L’AnsaldoBreda vive un paradosso: ha bilanci in perdita nonostante le commesse importanti, per l’acquisto di treni e metropolitane, che in passato ci sono state e che ci sarebbero anche nel futuro. “Ho promesso che porteremo fino in fondo questa battaglia – prosegue Rossi -, disponibili a trattare un risanamento purchè in un quadro di rilancio e sviluppo produttivo”. L’idea dell’azienda sarebbe in questo momento di vendere il settore ferroviario, giudicato non più strategico: prima ristrutturando.
La Regione rilancia dicendo che la prospettiva su cui si deve lavorare è quella della costruzione di un polo nazionale ferroviario, con sede a Pistoia e in Toscana. In questa direzione si è sempre mossa e su questo chiede la collaborazione del governo. “La battaglia dei lavoratori della Breda e della città di Pistoia è la battaglia di tutta la regione – rimarca Rossi – Azienda e città che per nostra scelta costituiscono l’unico distretto ferroviario del paese”.
“Non è colpa dei lavoratori – aggiunge -, né delle istituzioni, se la vecchia dirigenza di Finmeccanica non è stata in grado di mantenere l’azienda competitiva, accumulando deficit. Non è colpa dei lavoratori se il governo si trova ora impreparato, a causa dell’abbandono di qualsiasi politica industriale da parte del centrodestra che lo ha preceduto, sul terreno della costruzione di un polo ferroviario con una domanda nazionale e internazionale in crescita”. “Su questo tema – conclude – continueremo ad impegnarci con la volontà di ottenere un risultato positivo”. Cgil, dall'incontro con il presidente rossi la riconferma della centralità della vertenza per la toscana e per il paese Intervento del Governo per la soluzione di una vertenza che riguarda le prospettive strategiche dell'industria nazionale, questa la richiesta ribadita da RSU e Organizzazioni sindacali regionali e di Pistoia al Presidente Il piano presentato dall'azienda è insensato sotto il profilo industriale, rischia di mettere in discussione l'intero gruppo, fa pagare un prezzo inaccettabile sin da subito a decine di lavoratori interinali che dal 31 gennaio, anche nello stabilimento di Pistoia perderanno il posto insieme, in prospettiva, a centinaia di lavoratori tra diretti e indotto. Finmeccanica deve tornare sui suoi passi e il Governo deve dire che cosa pensa della più volte annunciata volontà di ricomposizione di un polo ferroviario nazionale.
Questa è la questione politica oltrechè sindacale che abbiamo davanti. Chi può quindi, ha il dovere di fermare le scelte sciagurate di chi governa una holding a controllo pubblico per far sì, con progetti e investimenti, che Ansaldobreda sia risanata e resa più competitiva, non dismessa! nb