Firenze– “Insoddisfatta perché da quanto affermato dell’assessore si capisce chiaramente che l’argomento avrebbe bisogno di ulteriori approfondimenti”, si è detta la consigliera Stefania Fuscagni, Pdl, che ha così replicato alla risposta che a una sua interrogazione ha fornito, in Aula consiliare, l’assessore ai Rapporti istituzionali, Riccardo Nencini, che ha affrontato la questione della revisione della legge regionale sulla partecipazione risalente al 2007. All’interrogazione è stata collegata, in via d’urgenza, una mozione presentata da Monica Sgherri, Paolo Marini e Mauro Romanelli di Fds-Verdi, Daniela Lastri e Lucia Matergi del Pd, Marta Gazzarri dell’Idv, che è stata approvata a maggioranza, con i voti a favore del Centrosinistra, quelli contrari del Centrodestra e l’astensione dell’Udc.
La mozione, in concreto, chiede alla Giunta che alla revisione della legge sulla partecipazione, prevista ciclicamente, venga applicato un percorso condiviso e partecipativo. L’assessore Nencini, in risposta all’interrogazione, ha ricordato che all’Autorità per la partecipazione sono giunte 127 domande e che di queste ne sono state accolte e finanziate 68 entro il novembre 2010 e altre 18 entro il luglio 2011 per un totale di 86 percorsi partecipativi locali finanziati. Nencini ha poi ricordato che il Consiglio regionale ha affidato all’Irpet, che ha prodotto un rapporto basato sui primi 48 percorsi partecipati, il compito di monitorare gli effetti prodotti finora dalla legge.
Ma ha anche aggiunto che la valutazione degli effetti deve essere chiesta innanzitutto all’Autorità competente. In merito al caso di Castelfranco di Sotto (al confine tra empolese e pisano), dove esiste il progetto per un pirogassificatore, Nencini ha affermato che “la vicenda presenta aspetti particolari e non generalizzabili”. La Fuscagni aveva sottolineato che il progetto, bocciato all’esito del percorso partecipativo, non è stato accantonato dalla Giunta regionale. L’interrogazione entrava nel merito della sperimentazione del nuovo sistema di smaltimento rifiuti a Castelfranco di Sotto.
Il progetto, precedentemente bocciato da una consultazione popolare pagata anche dalla Regione, dal parere negativo dei comuni coinvolti, del Consiglio e della Giunta Provinciale, vede tra i soci coinvolti una famiglia che ha espresso per anni il sindaco (ex Pci) di Capraia e Limite, il portavoce di Unicoop Firenze, un finanziere milanese sponsor di Pisapia e coinvolto nell’indagine sulla cosiddetta P4, una società con sede in Lussemburgo e la stessa Regione tramite Fiditoscana. Il responsabile dei rapporti con le Istituzioni della stessa società è Agostino Fragai, ex assessore collega di Rossi nella precedente Giunta Martini.
Vicepresidente della società richiedente l’autorizzazione è invece l’ex sindaco di Santa Croce sull’Arno e dirigente del Pd locale. “In politica non è come in amore: chi fugge perde. E oggi Rossi ha perso: ha perso credibilità, ma soprattutto ha perso l’occasione per rispondere ad una legittima domanda di trasparenza. E ancor più perdono i toscani, che vedono offeso il loro diritto a conoscere la verità”. Così il consigliere regionale del PdL Giovanni Donzelli alla notizia che il presidente della Giunta regionale Enrico Rossi non avrebbe risposto all’interrogazione sul coinvolgimento di Pd e Coop nella sperimentazione di un nuovo impianto di smaltimento rifiuti - inserita nell’ordine del giorno dei lavori del Consiglio regionale – in quanto trattenuto da impegni inderogabili .
La risposta – scritta – giungerà entro tre giorni. A seguito della comunicazione del vicepresidente Fedeli il Capogruppo del PdL Alberto Magnolfi ha annunciato l’abbandono dell’aula da parte del gruppo consiliare in segno di protesta contro il comportamento del Presidente Rossi. “Nonostante sia stato avvistato nei pressi dell’aula consiliare sino a pochi minuti prima, il presidente Rossi si è sottratto e non ha avuto neanche l’accortezza di delegare la risposta ad un altro assessore.
Evidentemente siamo di fronte ad un imbarazzo insuperabile nel merito da parte del Presidente, poiché non era in grado di fornire una risposta ai nostri interrogativi. Con oggi si raggiunge un punto elevato nella dissoluzione dei rapporti tra Giunta e Consiglio”, ha affermato Magnolfi in aula. “Il presidente Rossi – ha aggiunto Donzelli – non ha avuto il coraggio di guardare negli occhi i consiglieri e dire che tutto è trasparente e regolare, che la Giunta ha operato nell’interesse dei toscani e non del business che coinvolge esponenti del Pd e delle cooperative rosse.
Non dovrebbe esistere niente di più importante per Rossi che rassicurare le istituzioni sulla trasparenza del proprio operato quando viene richiesto formalmente”, ha proseguito il consigliere del PdL.