La guerra allo smog passa anche dall’aumento dei mezzi elettrici. Ed è questa la priorità del “doppio” bando della Regione Toscana che mette a disposizione dei Comuni toscani fondi comunitari e regionali per incrementare il parco delle auto corredate di “spina”. In Toscana sono 31 i Comuni che, a causa della qualità dell’aria che qui è stata rilevata, sono tenuti a elaborare i Piani di azione comunale, ovvero quei piani studiati per ridurre le emissioni inquinanti. I Comuni sono: Arezzo, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Capannori, Carrara, Cascina, Empoli, Firenze, Grosseto, Lastra a Signa, Livorno, Lucca, Massa, Montale, Montecatini Terme, Montemurlo, Pisa, Pistoia, Piombino, Poggibonsi, Pontedera, Porcari, Prato, Rosignano Marittimo, S.
Croce sull’Arno, Scandicci, Sesto Fiorentino, Siena, Signa e Viareggio. Ed è a loro, tra i Comuni più popolati della regione, che è rivolto il “doppio” bando che vuole attivare in Toscana e comunque in un’area territorialmente vasta un vero e proprio sistema di mobilità elettrica. Il primo bando impiega fondi comunitari per 4,5 milioni di euro ed è dedicato alla realizzazione delle infrastrutture necessarie a questo tipo di mobilità (come le colonnine) e finanzia fino all’80% dell’intervento.
Il secondo bando invece impiega 2,8 milioni di euro tutti regionali, che sono stati attivati con una delibera di giunta approvata ieri, ed è rivolto per lo più all’acquisto di mezzi elettrici che potranno fare direttamente le amministrazioni comunali coinvolte fino al 100% del costo. “L’obiettivo di queste iniziative – spiega l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini – che nel complesso mettono a disposizione oltre 8 milioni di euro, è quello di finanziare un numero limitato di progetti integrati, che vedano però coinvolti il più alto numero possibile di Comuni in modo da rendere al massimo efficace l’intervento.
A livello regionale è stato ricercato con successo un raccordo con l’area di coordinamento che si occupa di mobilità sostenibile, mentre a livello scientifico abbiamo pensato di coinvolgere i professori del comitato di indirizzo del distretto tecnologico delle rinnovabili e della green economy per supportare i Comuni nella predisposizione dei progetti. In questo modo riteniamo di incidere su più fronti: la riduzione dei livelli di inquinamento nelle città; lo stimolo ad un segmento importante della green economy; e l’avvio di progettualità nuove come ad esempio quelle legate allo sviluppo del car sharing”.