Chi non è mai stato dentro una vecchia fabbrica trasformata in spazio culturale, nei comuni toscani di Lucca o Prato, ad esempio, o in altri contesti dove si è voluto tutelare l'archeologia industriale, non ha idea delle potenzialità espressive che può offrire una simile struttura. "Archeologia industriale" un termine che il sindaco Matteo Renzi dichiara di non comprendere. "La Soprintendenza ci ha imposto un veto e noi obbediamo, ma se dovessimo tutelare tutto quel che ha più di 50 anni..
Io ve lo dico - confessa - se fosse stato per me sarei entrato con le ruspe ed avrei buttato giù tutto". Il progetto presentato in un primo tempo dall'Amministrazione è stato, durante la serata, etichettato come "vergognoso" un fatto che ha alterato molto il sindaco Renzi, tanto da portarlo ad interrompere ripetutamente il cittadino autore dell'insana provocazione: "Lei dice una cosa fasulla". "Perché se noi oggi siamo qui - prosegue il sindaco - a parlarne ancora, è la prova che vogliamo fare le cose assieme, anche se poi a decidere saremo noi, ma siamo qui per ascoltarvi.
In più siamo anche tornati sui nostri passi.." rispetto alla realizzazione di un piano residenziale. Nella premessa però ha appena dichiarato obbedienza ad una scelta dettata più dalla Soprintendenza che non da un atto di benevolenza. Dettagli. Quel che non è un dettaglio è il progetto, colorato in modo vivace, steso con il nastro adesivo davanti alla platea dei 100 e poco più radunatisi nell'SMS di Rifredi. Dall'ultima bozza realizzata da Comitati e residenti assieme all'Assessore Rosa Maria Di Giorgi sono state elaborate due diverse ipotesi illustrate dall'ingegnere Giacomo Parenti. Una prevede la realizzazione di un parco verde, suddiviso in tre zone, di un'area residenziale/commerciale, di un auditorium e di una piazza coperta.
Il sindaco, giunto a questo punto dell'iter, ha la fortunata intuizione di domandare se vi siano altri Auditorium in zona dimenticando di avere oltre la parete il Teatro di Rifredi e sulla strada opposta l'area Flog. La perplessità appare velata in alcuni sguardi. L'altra ipotesi, che vede l'Assessore Di Giorgi non solo contraria, ma addirittura contrariata, prevede di sfruttare l'area del Meccanotessile per facilitare l'allestimento dei cantieri per la Linea 3 della Tramvia.
Considerata la mobilità a senso unico realizzata ad hoc lungo il viale Morgagni, e viste le criticità che vi sarebbero altrimenti nell'individuare aree di cantiere non invasive. Le ipotesi di Progetto:
Se invece optiamo per l'ipotesi B con una semplice strada che taglia in due il parco di 4500 metri quadrati fluidifichiamo il traffico, in una porzione di lotto ci stabiliamo i cantieri (1800 metri quadrati), e ci ritroviamo a regime un parcheggio interrato di 300 posti su due livelli" Messa così.. Ma Di Giorgi esclama: "Non voglio neppure guardarlo quel progetto, se passa questa ipotesi la ritengo una mia sconfitta personale. Ho passato mesi a fare riunioni fino all'una di notte, non ci sto a ripartire dall'inizio". Tra i partecipanti si scatena la bagarre: chi vorrebbe tutelare il mercato di Rifredi spostandolo in piazza Dalmazia prima che finisca altrove, chi rivendica il ruolo del commercio di vicinato con le 100 attività del circondario e vede nel nuovo centro commerciale (tra 800 e 1000 metri quadrati) un concorrente pericoloso, chi chiede di far rimbalzare i palloni dei ragazzi a distanza di sicurezza e chi vorrebbe delle vasche piene d'acqua..
ma la vera lotta si gioca tra Parco e Parcheggio. Si alzano i toni tra sostenitori del 'libero posteggio', stressati al solo pensiero di dover girare a vuoto la notte per poter lasciare il mezzo ed ambientalisti che il mezzo non ce l'hanno o non lo usano e preferirebbero un'area verde. "C'è già l'area verde - esclama Elena - avete fatto il parco di San Donato" mentre dietro di lei il dardo sarcastico è già partito "Sì, certo, c'è pure l'Albereta, ma perché non il Casentino?" Chiamato a sedare gli animi è proprio il primo cittadino che ricorda come certe riunioni siano fatte per andare contro l'Amministrazione e non per scannarsi tra cittadini. La Tramvia prende a questo punto il posto del Meccanotessile, tanto che nei successivi interventi c'è chi apertamente torna sul progetto viario "Visto che ci sono problematiche strutturali lungo la tratta Statuto/Careggi - sostiene Raniero - perché non fermare la realizzazione della Linea 3 e dedicarsi al recupero del Meccanotessile, senza interferenze?" Applausi.
La Tramvia, ancora una volta lei, ancora una volta qui. Sarà un caso forse ritrovarsi a distanza di anni nella zona dove la gente è salita sugli alberi durante la cantierizzazione propedeutica voluta da Giuseppe Matulli per rimettere in sesto i sottoservizi. Una voce propone un'ultima riflessione, ma l'ora è tarda e la sala inizia a svuotarsi: "Avete sviluppato un progetto di città che punta sull'ecologico e sull'elettrico, si cerca con le pedonalizzazioni e con la Tramvia di disincentivare l'uso del mezzo privato..
e siamo ancora a discutere di parcheggi?". Nel vuoto. Peccato. Il sindaco cerca la sintesi finale sfiorando anche il tema di un possibile Project che riguarderebbe la realizzazione di unità abitative da affittare. "Il project si fa se vi è la possibilità di un'operazione che possa ripagarsi da sola e l'unica operazione che può essere sfruttata è quella di creare alloggi da affittare". Un discorso finale che risulta essere un Big 20/vénti Bang dove Renzi ripercorre tutte le linee guida tracciate sino ad ora: dalle pedonalizzazioni al Tpl passando per Arcore, l'Energia Zero, il Nuovo Teatro dell'Opera ed il "Patto di Stupidità".
Poi spiega: "Dobbiamo finire la Linea 3 per il 2015 perché altrimenti vengono meno i fondi europei". E il Meccanotessile? "Sarei per buttare giù tutto, ma è proibito dalla legge.." Fiduciosi però i diretti interessati che chiudono con un applauso, certi che la scelta ricadrà sul progetto più utile per la collettività, quello della funzione pubblica che privilegia il verde e non privata a vantaggio del cemento. "Ci accontentiamo di poco" ammettono i cittadini in attesa da oltre 30 anni. AntLen