Assegnati alla Asl 1 di Massa e Carrara 54.100.000 euro per il triennio 2011-2013. La somma, assegnata con una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta, fa parte delle risorse stanziate dalla Regione per il Piano di investimenti in sanità 2011-2013, complessivamente 650 milioni per il triennio (250 per il 2011, 200 per il 2012, 200 per il 2013). Nelle settimane passate sono già state fatte le assegnazioni ad altre aziende (finora circa 530 milioni in tutto), entro la fine del 2011 tutte le risorse stanziate dalla legge finanziaria (65/2010) saranno assegnate alle aziende toscane.
Le risorse saranno utilizzate dalle aziende per adeguamenti strutturali e tecnologici, acquisto di apparecchi e attrezzature, potenziamento di impianti e infrastrutture. “Nonostante la crisi, e a fronte di una diminuzione delle risorse statali a disposizione, nella sanità toscana si continua a investire, e questo mi sembra davvero un bel segnale – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Gli investimenti sono uno dei pilastri su cui si fonda la nostra strategia sanitaria.
Investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo. Una strategia perseguita, per il triennio, con 650 milioni di fondi regionali, e quasi altrettanti statali e aziendali”. Per i prossimi tre anni, quindi, si prevede un impegno complessivo del sistema sanitario pari a oltre 1.200 milioni, così suddivisi: 826 milioni per edilizia ospedaliera, 264 milioni per attrezzature sanitarie e informatiche, 110 milioni per sviluppo dei presidi territoriali. Con le nuove risorse regionali, più del doppio di quanto stanziato negli anni precedenti, è stato possibile garantire la copertura totale dei piani degli investimenti di tutte le aziende per il triennio 2011-2013. Pazienti in fuga dagli ospedali toscani «I dati toscani sull’emigrazione ospedaliera pubblicati dal Sole24Ore nell’ambito del dossier sulla qualità della vita dimostrano che nella nostra regione serve una nuova convenzionalità tra sanità pubblica e privata che, soprattutto nelle zone di confine, eviti il transregionalismo sanitario o, più semplicemente, le fughe di pazienti».
Questa la conclusione a cui l’analisi dei dati 2009 sulla sanità pubblicati lunedì scorso dal quotidiano di Confindustria conduce il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl). «Se può confortare che la media regionale complessiva di fughe di pazienti dagli ospedali si collochi, con una percentuale del 6,56%, ben al di sotto di quella nazionale del 9,19% – illustra Mugnai – non c’è invece di che stare allegri per quanto riguarda le zone di confine della nostra regione.
E’ infatti proprio nelle province di Grosseto e di Massa Carrara che la media nazionale è superata, con il capoluogo maremmano che si attesta a un tasso di emigrazione ospedaliera del 9,80% e Massa Carrara che arriva addirittura al 10,56%. Tra le motivazioni di un simile picco percentuale dall’Alpi alle Piramidi della Toscana – prosegue Mugnai – è evidente che la collocazione geografica fa una parte da protagonista. Resta comunque un fatto: ci sono toscani per i quali curarsi in ospedali differenti da quelli della Asl di appartenenza, spesso anche fuori regione, rappresenta una tentazione a quanto pare irrinunciabile». «Ma passando da una panoramica nazionale a una strettamente regionale – illustra ancora il Vicepresidente della Commissione sanità – si fa strada un dato preoccupante che riguarda l’intera Toscana del sud.
Oltre a Grosseto, si colloca oltre la media regionale del 6,56% l’intera area vasta con Arezzo che registra un tasso di emigrazione ospedaliera del 9,07% e Siena che, malgrado alcuni picchi di eccellenza espressi fuor di dubbio dall’Azienda ospedaliero-universitaria delle Scotte, totalizza una percentuale di fughe del 7,51%. Complessivamente tanto, perché si tratta di numeri che configurano una criticità di sistema sulla scala territoriale dell’area vasta che non si verifica ad esempio nell’area vasta costiera di cui fa parte Massa Carrara».
E infatti i dati in costa non sono malaccio: c’è il 5,87% di Livorno, il 4,10% di Lucca (Versilia compresa perché si parla di provincia), e il 3,88% di Pisa che è la maglia rosa toscana. Rimangono le province centrali, dal capoluogo Firenze con un tasso di fughe del 4,61%, poi Pistoia con il 4,47% e Prato col 5,76%.