Gli eventi avversi che si verificano negli ospedali toscani sono percentualmente la metà rispetto alla media nazionale: 2,54% (la percentuale è calcolata sui pazienti che passano più di una giornata in ospedale), contro una percentuale nazionale del 5,17%. E il dato italiano è in linea con quelli di altri Paesi europei (Francia: 5,1%; Olanda: 5,7%) o addirittura molto inferiore (Spagna: 9,3%). Sono i risultati di uno studio finanziato dal Ministero della salute e condotto in 5 grandi aziende ospedaliere italiane: Niguarda di Milano, Careggi a Firenze, azienda ospedaliera di Pisa, San Filippo Neri di Roma, Policlinico di Bari.
Per quanto riguarda poi la Toscana, il Centro Gestione Rischio Clinico (una delle strutture italiane di riferimento per la gestione del rischio clinico), sempre nell’ambito della ricerca finanziata dal Ministero, ha esteso l’indagine a tutte le aziende sanitarie e ospedaliere toscane. I risultati dei due studi verranno presentati al VI Forum Risk Management in Sanità, che da oggi fino a venerdì 25 si tiene, come ogni anno, ad Arezzo. Promosso da Ministero della salute, Istituto Superiore di Sanità, Age.Na.S., Aifa, Coordinamento delle Regioni e Fondazione per la sicurezza in sanità, il Forum ha come titolo di questa sesta edizione “Innovazione e sicurezza nei percorsi territorio-ospedale-territorio”. “La conduzione degli studi sugli eventi avversi – precisa Riccardo Tartaglia, responsabile del Centro regionale Gestione Rischio Clinico – è raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per avere una banca dati affidabile ed utile ad impostare le azioni di prevenzione, come abbiamo fatto questi anni in Toscana con una leadership a livello nazionale sulle buone pratiche per la sicurezza dei pazienti”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, in questi giorni in missione in Cina, ha voluto comunque far giungere al Forum il suo saluto.
“Quello del rischio clinico è un tema importante, che va affrontato con determinazione e senza creare allarmismi – dice l’assessore nel videomessaggio trasmesso stamani in apertura del Forum – Le analisi ci dimostrano che i risultati dell’Italia sono in linea con i Paesi europei con cui ci vogliamo confrontare: il che è un’ottima base di partenza, ci tranquillizza, ma ci indica anche che si può fare di meglio e di più”. Oltre che con relatori, risultati degli studi, racconto delle esperienze, la Regione Toscana è presente al Forum con un suo stand, collocato nel cuore dell’evento: un volano di informazioni su qualità e sicurezza delle cure per i cittadini, con opuscoli e dépliant sulle iniziative di gestione del rischio, ma anche un luogo di incontro e discussione per medici, infermieri, altri operatori. “Oltre alla sicurezza in ospedale va affrontata anche la sicurezza sul territorio – è sempre l’assessore che parla, riferendosi al tema di questo Forum 2011 – e in particolare in tutti quei percorsi ospedale-territorio che qualche volta forse ci mettono un po’ in difficoltà.
Il tema della sicurezza va affrontato anche in tutte quelle realtà non strettamente ospedaliere che fanno parte del sistema, penso ad esempio alla sanità penitenziaria, dove stiamo avviando un percorso analogo”. A conclusione del suo videomessaggio, l’assessore ha auspicato “una riflessione su quanto emerge dagli audit nel caso di eventi sentinella. L’audit – ha detto – è uno strumento determinante perché nel momento in cui capita un evento sentinella consente di capire cosa non ha funzionato, e fare in modo che questo non avvenga di nuovo.
Ed e’ importante che gli operatori partecipino liberamente, senza la paura che quello che emerge può eventualmente essere usato contro di loro.” La Toscana è stata tra le prime Regioni a istituire un Centro Gestione Rischio Clinico, e a mettere in atto una serie di iniziative e misure volte a ridurre i rischi di eventi avversi in sanità. Questi i risultati ottenuti grazie all’introduzione di alcune buone pratiche: Mani pulite (introduzione del gel lavamani e campagna di comunicazione e formazione): aumento fino al 30% del lavaggio delle mani prima della visita al paziente. Scheda terapeutica unica (utilizzo su larga scala di uno strumento integrato tra medici e infermieri per la gestione della terapia): riduzione fino al 40% degli errori di trascrizione della terapia. Prevenzione cadute (realizzazione e diffusione di un pacchetto di strumenti originali per la prevenzione delle cadute in ospedale): riduzione del 60% delle cadute e di 4 giorni di degenza in media nei pazienti a rischio.