Firenze – Si celebra oggi anche in Toscana la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi per iniziativa della International Osteoporosis Foundation (IOF) in collaborazione con la Fondazione F.I.R.M.O. presieduta dall’endocrinologa dell’Università di Firenze Maria Luisa Brandi. Sono previste manifestazioni in tutta la regione, in particolare incontri negli ospedali e vari convegni di carattere divulgativo centrati sulla prevenzione e sul ruolo decisivo della Vitamina D. Soltanto in Toscana questa micidiale malattie delle ossa affligge circa 250 mila donne e oltre 70 mila uomini, su un totale nazionale stimato in 5 milioni di pazienti. “L’osteoporosi colpisce soprattutto le donne dopo la menopausa e si sta diffondendo pericolosamente con il progressivo invecchiamento della popolazione, con enormi costi umani e necessità di investimenti crescenti per il sistema sanitario”, ha spiegato la professoressa Brandi presentando programma e obiettivi della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi con il past president dello IOF Jean Yves Reginster e a monsignor Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Al convegno hanno partecipato anche Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione italiana di Psicogeriatria, Renzo Guerrini, Direttore del reparto di Neurologia Pediatrica dell’ospedale Meyer di Firenze, e il chirurgo odontoiatra Francesco Saverio Martelli, autore di un’innovativa ricerca, appena pubblicata sulla rivista scientifica americana Archives of Oral Biology, sull’iperparodontite come spia dell'osteoporosi e sul ruolo terapeutico della vitamina D. Per le donne il rischio di ammalarsi di osteoporosi è superiore a quello di tumore mammario, ovarico e uterino combinati insieme, per gli uomini più di quello del cancro della prostata.
Uno studio IOF in Germania, Spagna, Francia, Italia, Svezia e Regno Unito rivela che solo nel 2010 si sono verificati circa 2,5 milioni di nuove fratture da osteoporosi: 280 ogni ora. In questi Paesi ogni giorno muoiono 80 persone per cause attribuibili a fratture da fragilità correlate all'osteoporosi. Le statistiche italiane riguardano solo le fratture del femore, ben 90 mila all’anno, che di soli costi ospedalieri comportano una spesa di un miliardo di euro. Come si previene l’osteoporosi? Innanzitutto con uno stile di vita sano a tutte le età: corretta alimentazione con adeguate dosi di calcio, una quantità sufficiente di vitamina D che assicuri il controllo giornaliero del metabolismo osseo, e una regolare attività fisica all’aria aperta.
La luce del sole aiuta infatti l’organismo a sintetizzare la vitamina D, che assicura un’efficace tutela della fragilità scheletrica. Agisce infatti sulla mineralizzazione ossea favorendo l’assorbimento del calcio e ha effetti diretti sulla funzionalità muscolare. Due fattori che, soprattutto con l’avanzare dell’età, tendono a diventare di primaria importanza per il sostegno del corpo, per ridurre le cadute e le conseguenti disastrose fratture. Dal sito della Fondazione FIRMO (www.fodazionefirmo.com) è possibile scaricare gratuitamente la brochure informativa realizzato in forma divulgativa dagli specialisti della Osteoporosis International Foundation.
Titolo: Tre passi per uno scheletro infrangibile. Vitamine, calcio ed esercizio fisico.