Scuola: De Mauro, solo 29% italiani padroneggia la lingua

Ilaria Porciani: “Analfabetismo di ritorno rischio consistente, ripensare modelli culturali”. Daniela Lastri: “Non si può risparmiare sulla scuola, l’Italia non deve restare indietro”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 novembre 2011 20:27
Scuola: De Mauro, solo 29% italiani padroneggia la lingua

Firenze– Tullio De Mauro ha tenuto una lezione a due voci con Ilaria Porciani (Società delle storiche) su “Leggere e sapere. La scuola degli italiani”, questa mattina nella Sala delle Feste di palazzo Bastogi, una delle sedi del Consiglio regionale della Toscana. Si è trattato dell’appuntamento conclusivo del ciclo organizzato dall’assemblea toscana in occasione delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia. La storia dell’Italia unita vive dell’eterno contrasto tra una forte spinta popolare per l’accesso all’istruzione – “Mandate i figli a scuola, era questo il filo ricorrente nelle lettere che gli emigranti italiani spedivano ai parenti rimasti in Italia”, ha ricordato De Mauro –, la “tradizionale neghittosità, fatte poche eccezioni, della classe dirigente ad elevare i livelli di istruzione della popolazione e la lentezza degli adeguamenti istituzionali al bisogno di istruzione che dalla popolazione è sempre emerso.

La classe dirigente, il più delle volte, ha remato contro l’innalzamento dei livelli di istruzione”. Una storia che ha visto le donne protagoniste sin dall’inizio, in una condizione di forti contrasti e di diffusa ostilità sociale e culturale, come ha ricordato Ilaria Porciani nel suo brillante intervento storico sulla scuola dei primi decenni del regno, vista dalla parte delle donne. “L’analfabetismo di ritorno è un rischio consistente – ha aggiunto a margine dell’incontro -, è indispensabile ripensare i modelli culturali e ricominciare a far passare la costruzione di sé anche attraverso la cultura e la conoscenza”. “I dati illustrati oggi da Tullio De Mauro pongono seri interrogativi – ha affermato la consigliera regionale Daniela Lastri, dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana -, il quadro che emerge è drammatico, il livello di istruzione ancora troppo basso”.

C’è il pericolo concreto, ha ribadito, “di un nuovo analfabetismo, un rischio pesantissimo che l’Italia deve contrastare. Se il nostro paese non vuole rimanere indietro, non può risparmiare sulla scuola. La scuola è indispensabile per lo sviluppo di una nazione, l’Europa, del resto ci crede fermamente, tanto da rendere disponibili fondi e risorse”. Daniela Lastri si è infine soffermata sul ciclo di Lezioni a due voci che si è concluso con l’appuntamento di oggi, cinque lezioni iniziate in ottobre che hanno rinnovato il successo di pubblico e l’attenzione del primo ciclo tenutosi in primavera: “Un’ottima iniziativa, che ha visto la partecipazione di tante persone e ha offerto un livello culturale molto alto”. Tanti gli argomenti di cui si è discusso: unità e regionalismo, gioventù, emigrazione, famiglia.

Tante le domande e gli spunti di riflessione a cui i relatori hanno cercato di dare risposta. Molti gli interventi illustri, da Enzo Cheli a Ugo De Siervo, per ricordarne alcuni. Gli incontri, tutti coordinati da Alberto Severi, sono stati curati da Pier Luigi Ballini ed Elisabetta Vezzosi. Una pagina Facebook dedicata ha reso possibile vedere video e interagire con gli organizzatori ponendo domande e curiosità ai relatori. Sempre in tema di scuola è visitabile in questi giorni e fino al 30 novembre a palazzo Panciatichi la mostra “Le pagelle nei 150 anni della scuola elementare in Italia.

Per una storia che ci ha visto tutti protagonisti”, a cura di Umberto Cattabrini. (s.bar)

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