La Regione ha firmato l’intesa con i Comuni per la diffusione delle realtà in rete e dei servizi. I Paas aiuteranno le amministrazioni nella lotta all’analfabetismo informatico.
Siglato in questi giorni un protocollo d’intesa tra amministrazioni comunali e governo della Regione Toscana per la realizzazione di una rete di Punti di accesso assistito ai servizi su internet (Paas). A distanza di tre anni dal primo bando di finanziamento che ha consentito la loro apertura, i Paas entrano in una nuova fase, coinvolgendo decine di altri comuni, consolidandosi come rete, fornendo nuovi servizi on line, proponendosi come strumento di attuazione della legge regionale sulla partecipazione.
«Negli ultimi anni – ha spiegato Federico Gelli, vicepresidente della Regione Toscana – l'utilizzo di Internet in Toscana è cresciuto con tassi superiori a quelli nazionali e tuttavia ancora oggi nella nostra regione più di una famiglia su due non possiede un computer.
Internet ha creato molte opportunità inedite, ha dato un nuovo significato a molti diritti, però al tempo stesso ha creato nuove forme di esclusione e di limitazione di questi diritti e perfino vere e proprie sacche di analfabetismo informatico. Combattere quest'ultimo non può che essere una priorità del governo regionale e i Paas, questi luoghi che consentono un accesso gratuito e assistito alla rete a tutti i cittadini, ci consentiranno di fare un passo sostanziale nella direzione di una matura società dell'informazione».
Finora la rete contava 139 comuni con 247 Paas attivi.
Ora si aggiungono altri 36 comuni montani, con altrettanti Paas. La Regione ha provveduto anche a pubblicare un bando per il finanziamento delle attività e dei servizi offerti nei Paas. Le domande pervenute, attualmente all'esame degli uffici regionali, offrono uno spaccato anche delle esigenze che arrivano dai cittadini toscani in ordine al cosiddetto “digital divide”, cioè in ordine al divario nell'uso e nelle capacità di uso delle nuove tecnologie. Dei 125 progetti presentati 42 riguardano l'alfabetizzazione informatica di base, 31 la multimedialità.
Le categorie più coinvolte sono gli anziani, i migranti, i giovani.