Lo spettacolo “Terra matta”, tratto dall’omonima autobiografia di Vincenzo Rabito conservata nell’Archivio Diaristico Nazionale e pubblicata da Einaudi, arriva sabato 13 marzo alle 21:30 al Teatro Solvay di Rosignano per l’adattamento e la regia di Vincenzo Pirrotta che ne è anche protagonista. Un bracciante siciliano si è chiuso a chiave nella sua stanza e ogni giorno, dal 1968 al 1975, senza dare spiegazioni a nessuno, ingaggiando una lotta contro il proprio semi-analfabetismo, ha digitato su una vecchia Olivetti la sua autobiografia.
Ha scritto, una dopo l’altra, 1027 pagine a interlinea zero, senza lasciare un centimetro di margine superiore né inferiore né laterale, nel tentativo di raccontare tutta la sua 'maletratata e molto travagliata e molto desprezata' vita. Imprevedibile, umanissimo e strepitosamente vitale, Terra matta ci racconta le peripezie, le furbizie e gli esasperati sotterfugi di chi ha dovuto lottare tutta la vita per affrancarsi dalla miseria; per salvarsi la pelle, ragazzino, nel mattatoio della Prima e poi della Seconda guerra mondiale; per garantirsi un futuro inseguendo (con 'quella testa di antare affare solde all’Africa') il sogno fascista del grande impero coloniale in 'uno miserabile deserto'; per arrabattarsi, in mezzo a 'brecante e carabiniere', tra l’ipocrisia, la confusione e la fame del secondo dopoguerra; per tentare, a suo modo ('impriaco di nobilità'), la scalata sociale con un matrimonio combinato e godere, infine, del benessere degli anni Sessanta.
Vincenzo Pirrotta potente attore palermitano, erede del cunto, cresciuto e formatosi allo straordinario laboratorio di figura di Mimmo Cuticchio, maestro indiscusso dell’opera dei pupi, si è diplomato alla Scuola di Teatro del dramma Antico. Ha collaborato con Mario Martone, Gabriele Lavia, Roberto De Simone e con attori quali Anna Proclemer, Piera degli Esposti, Giulio Brogi, Toni Servillo e molti altri. Biglietti al teatro Solvay intero 20 euro ridotto 18 euro (studenti 10).