Continua con successo la non-stagione teatrale dei Chille de la balanza a San Salvi. Giovedì 24 e venerdì 25 novembre, un doppio appuntamento nel segno del libro. Si comincia con un raro Kafka, curato da Barbara Dinoi per i tipi di Biblion Edizioni. "Discorso sulla lingua jiddisch" (1912) e il frammento drammatico "I guardiani della cripta" (1916-1917) – vengono per la prima volta accostati grazie ad un’ottica interpretativa che ne sviscera i tratti comuni, offrendo al lettore un Kafka inconsueto, nel quale tuttavia temi e costellazioni figurali fanno intravvedere interessanti anticipazioni di temi che giungeranno poi nel loro pieno sviluppo in altre opere dello scrittore praghese. Il testo della conferenza che Kafka tenne a Praga nella sede del municipio ebraico, come introduzione alla recita di addio dell’amico e attore Jizchak Loewy, segna il culmine dell’interesse dell’autore per l’ebraismo e per il teatro e la letteratura nella lingua germanica che era allora parlata e scritta dagli Ebrei originari dell’Europa Centro-Orientale.
Ed è appunto la dimensione teatrale il nascosto trait-d’union che ci conduce in questo contesto all’analisi e alla lettura del solo lavoro teatrale di Kafka che ci sia pervenuto, frutto incompiuto di un’elaborazione tormentata, come testimoniano le tre stesure del testo integralmente riportate. Il testo tedesco a fronte rende questo libro un'opera imperdibile per appassionati e studiosi della letteratura tedesca come della lingua nella quale si esprime. La Dinoi, già docente di Letteratura Tedesca, oggi insegna alla scuola interpreti Carlo Bo di Firenze.
Ha dedicato studi e articoli al Romanticismo tedesco e alla Jahrhundertwende, pubblicando lavori su Rilke e, ultimamente, proprio su Kafka. Ha appena finito una nuova traduzione del Castello e sta preparando una monografia dedicata al motivo della Ripetizione, con studi su Thomas Mann, Musil e naturalmente Kafka. Appuntamento da non perdere a San Salvi giovedì 24 novembre alle ore 21, ingresso libero. La Società Italiana di Psicoterapia Concreta e la Società Toscana di Psichiatria Democratica presentano venerdì 25 novembre alle ore 17:00 Scoperte, utopie, promesse nel pensiero di Vieri Marzi.
Ingresso libero. Paolo Tranchina dei Fogli d'informazione e Cesare Bondioli del Centro Basaglia di Arezzo presentano una ricca antologia di Marzi, psichiatra di formazione basagliana. “Il delirio ha senso non in quanto glielo do io, ma proprio perché non ha senso, è il suo non senso che gli dà senso...” Sono parole di Vieri Marzi, medico psichiatra scomparso dieci anni fa. Una figura importante nel panorama della psichiatria italiana: la peculiarità di Marzi era senza dubbio l’amore per la filosofia, seguendo l’impronta fenomenologia tipica della scuola di Basaglia, con il quale peraltro aveva collaborato a Gorizia.
Di assoluto rilievo il suo lavoro con Agostino Pirella al manicomio di Arezzo.Numerose e atipiche le sue attività, non ultima la collaborazione con il Teatro Povero di Monticchiello al quale aveva dato un suo importante contributo in occasione dello spettacolo "Cavalieri della non rotella" nel 1989. Basta scorrere i titoli dell’Antologia per cogliere l’estensione, la complessità degli interessi culturali di Vieri Marzi, il suo spessore intellettuale, la profondità tecnico-politica, epistemologica del suo pensiero, la pregnanza teorica della sua riflessione, la tagliente acutezza dei suoi giudizi.
I 69 testi presentati a San Salvi fanno parte delle bibliografie di ben 206 scritti (manoscritti, ciclostilati e testi), solo oggi preziosamente ritrovati e presentati al pubblico. Per ulteriori informazioni sui due incontri: tel. 055-6236195 o e-mail chille_@libero.it