FIRENZE La Toscana delle istituzioni, delle pubbliche amministrazioni, si affianca a quella dei giovani e delle famiglie e domani sfilerà con il corteo del Social Forum. Rappresentanti dei Comuni, delle Province e della Regione, parteciperanno alla grande manifestazione conclusiva dei lavori del meeting, al seguito dell'eloquente striscione "Dai governi locali un impegno per la pace". Il presidente Claudio Martini, gli assessori ed i consiglieri regionali, i vertici dei governi provinciali, sindaci ed amministratori comunali si concentreranno in piazza San Marco tra le 14 e le 15.
Da lì si uniranno ai manifestanti, testimoniando con la loro presenza l'impegno della Toscana perché un altro mondo sia possibile.
“Ringrazio tutti per questo impegno di testimonianza. E’ bene che l’evento sia conosciuto per quello che è realmente.” Con queste parole il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ha salutato i 14 registi che realizzano le riprese sullo svolgimento del Social Forum Europeo di Firenze, nell’incontro che si è svolto questa mattina nei locali della libreria Feltrinelli, in via dei Cerretani.
“Fino all’inizio del meeting – ha detto Martini - si è parlato solo di ordine pubblico, di rischi e pericoli.
Tutto il resto era scomparso. Firenze, invece, è una città che sa esprimersi attraverso tanti gesti. In questi giorni abbiamo visto centinaia di famiglie che hanno aperto la loro casa ai giovani new global; abbiamo visto l’Università che ha aperto le porte al premio Nobel per la pace Rigoberta Menchú; abbiamo visto l’episodio del negoziante che ha denunciato le pressioni ricevute per tenere chiuso. Tanti piccoli gesti che stanno dando scacco all’indifferenza, al rifiuto, alla paura”. Martini si è infine soffermato sugli appelli alla chiusura lanciati in città e sull’allarmismo sostenuto da alcuni giornali, preoccupati che la violenza potesse distruggere la bellezza.
“Finora – ha concluso il presidente della Regione - non abbiamo visto niente di tutto questo. A me sembra che, almeno fino ad oggi, accada esattamente il contrario: a Firenze è la bellezza che sta vincendo sulla paura”.
La Regione Toscana intende confermare e sviluppare ulteriormente il suo impegno per un'agricoltura senza Organismi geneticamente modificati. Un impegno che viene da lontano, visto che già nel 2000 la Toscana, prima regione in Italia, ha approvato una sua normativa - la legge 53/2000 - che vieta la produzione e la commercializzazione degli Ogm.
E' quanto ribadisce l'assessore regionale all'agricoltura Tito Barbini, in occasione dei lavori del Social Forum, nel cui ambito questo tema viene affrontato con grande attenzione. "I possibili effetti degli Ogm in agricoltura sull'ambiente e sulla salute sono stati tutt'altro che studiati fino in fondo e non mancano le preoccupazioni - spiega l'assessore - Quelli che sono certi, invece, sono gli impatti sociali ed economici, soprattutto sulle realtà del Sud del mondo, dove l'agricoltura che usa gli Ogm ha spazzato vie intere civiltà contadine.
Quanto all'agricoltura toscana, il rifiuto dei prodotti transgenici rientra pienamente nella nostra scelta tutta a favore della qualità e della genuinità delle produzioni agroalimentari. Non ne abbiamo bisogno, perchè la nostra agricoltura è fatta di tradizioni secolari, di intrecci con la storia e la cultura, di valori ambientali, di tesori di gusto salvaguardati con attenzione". La legge toscana sugli Ogm non è rimasta sulla carta, ma si è concretizzata in un regolamento che ha istituito un rigoroso sistema di controlli, con sopralluoghi nelle aziende, prelievi di campioni, analisi documentali.
I risultati del primo programma di controlli, relativo all'anno in corso, saranno resi disponibili già tra pochi giorni.
La diversità è la cosa che vale la pena di prendere, di tirar fuori dal Social Forum, una specie di catarsi di tanta gente che vuole esprimere in tanti modi diversi quello che sta succedendo nel mondo. E fortunatamente, senza nessun atto di violenza”. Così si è espresso stamani Luis Edoardo Garzon, nel corso dell’incontro con il presidente della Regione Toscana Claudio Martini.
Garzon, già segretario della Confederacion de Trabajadores e candidato della sinistra alle prossime presidenziali colombiane, è a Firenze per seguire il Social Forum, dove ieri è intervenuto a una conferenza sull’America Latina; e stamani in Palazzo Bastogi ha incontrato il presidente Martini, per scambiare con lui alcune impressioni sul meeeting fiorentino, e informarlo sulla situazione colombiana. Entrambi hanno concordato sul clima di grande serenità in cui si sta svolgendo il Forum. “E’ tutto molto tranquillo, e i dibattiti sono davvero interessanti”, ha detto Martini. “Stando qui a Firenze, avverto come una tranquillità spirituale, almeno per una settimana”, ha dichiarato Garzon, che una volta finito il Social Forum resterà ancora in Italia per incontrare alcuni sindaci e ricevere il loro appoggio a quegli amministratori della Colombia che appartengono alla sua linea politica e sono minacciati.
Garzon ha illustrato a Martini la realtà politica rappresentata dal fronte democratico, che riunisce le forze del centrosinistra e costituisce la terza forza politica in Colombia. “Fino a vent’anni fa – ha detto Garzon – la Colombia era un paese chiuso in se stesso, autarchico, senza rapporti con l’esterno. Ora si è internazionalizzata, ma purtroppo il suo internazionalismo è legato al narcotraffico e alla crisi dei diritti umani. C’è la guerriglia, che si finanzia con il narcotraffico: 20mila guerriglieri che costano 8 dollari al giorno ciascuno solo per vitto e alloggio, in un mese fanno 10 miliardi.
E in mezzo ci siamo noi”. Luis Edoardo Garzon ha invitato Claudio Martini a Cartagena, in Colombia, per partecipare, l’ultima settimana di giugno, a una sessione tematica del Social Forum mondiale su “Narcotraffico, violenza, democrazia e diritti umani”. “Se la mia agenda me lo permette – ha assicurato Martini – verrò molto volentieri”.