Tavarnelle Val di Pesa, 29 maggio 2006- Il Comune di Tavarnelle Val di Pesa ha conferito la cittadinanza onoraria a Ingrid Betancourt. Tavarnelle intende in questo modo rendere onore alla figura della senatrice colombiana rapita dalle FARC (Forze Armate Rivoluzionarie) il 23 febbraio 2002, quando era candidata alla Presidenza della Repubblica della Colombia e che si trova tutt’oggi nelle mani dei sequestratori insieme alla propria collaboratrice Carla Rojas, e attraverso di lei esprimere solidarietà a favore delle oltre 3000 persone rapite in Colombia in questi anni.
Lo ha deciso il Consiglio Comunale nel corso dell’ultima seduta, votando una specifica deliberazione.
Da anni il Comune di Tavarnelle sostiene progetti di cooperazione internazionale ed iniziative di solidarietà con la popolazione del Dipartimento del Cauca, in Colombia, e che, insieme ai Comuni di Barberino Val d’ Elsa e San Casciano Val di Pesa, ha promosso e finanziato un progetto di microcredito a favore delle donne della regione colombiane di Tierradentro, con l’obiettivo di sostenere uno sviluppo ed una crescita del paese che parta dal basso.
Il rapimento di Benancourt ha costituito un impedimento al dibattito democratico in Colombia, tenuto conto della battaglia che aveva sostenuto in favore dell'instaurazione di una vera democrazia in Colombia, in favore della giustizia sociale, della lotta contro la corruzione e per la difesa dei più poveri.
Ingrid Betancourt
Nata a Bogotà il 25 dicembre 1961 da un diplomatico e una reginetta di bellezza trascorre la giovinezza tra Parigi e le Seychelles.
Si laurea in scienze politiche. Ha due figli. Gli agi non hanno cancellato la memoria del suo paese, ella si sente in debito, vuole lottare contro la corruzione. Torna in Colombia nel 1990 e nel ’94 è eletta deputato. Nel ’99 è senatrice con il massimo numero di preferenze: è candidata alla presidenza nel 2002. In quel periodo, il 23 febbraio, viene rapita dalle FARC mentre si reca ad un incontro con i capi della guerriglia per cercare una soluzione politica ad un conflitto che dilania il paese sudamericano da quarant’anni, una delle tante guerre dimenticate delle quali l’informazione tradizionale non si occupa.
Ma i numeri sono impressionanti: 3.000 ostaggi per lo più civili, 3 milioni di rifugiati, 4 milioni di colombiani in esilio, un numero inqualificabile di omicidi (solo nel 2001 3.685 civili, di cui 160 sindacalisti). Uno scenario nel quale la corruzione e il narcotraffico si intrecciano con gli interessi delle multinazionali, uno scenario non più sostenibile per Ingrid che si è spesa completamente per dire basta.
Alla vigilia delle elezioni presidenziali in Colombia sarà per 4 giorni in Toscana, Alberto Pinzon Sanchez, medico ospedaliero e professore di antropologia all'Università statale di Bogotà.
Pinzon è stato membro della 'Commissione delle Personalità' durante il processo di pace tra l'ex presidente Pastrana e le FARC-EP, nominata dalle parti al fine di facilitarne il corso.
Per aver rivestito questo importante incarico e per essersi sempre battuto in difesa dei diritti dei lavoratori e del popolo colombiano, dopo la conclusione dei dialoghi con l'elezione di Uribe, prima é stato minacciato dai gruppi paramilitari e poi ha subito un grave attentato a Bogotá, che lo ha obbligato a venire in esilio in Europa dove vive come rifugiato da tre anni.
Alberto Pinzon scrive ora su numerose riviste che si occupano di Latino America ed è autore dello studio sul Plan Colombia "Operazione geostrategica globale degli Usa per l'annessione dell'America Latina".
La strategia politica, economica e militare degli Stati Uniti per l'imposizione dell'Area di Libero Commercio in Colombia ed in America Latina saranno il tema dei suoi incontri, stesera a Livorno c/o il Csa Godzilla, domani a Firenze c/o la Sala Est/ovest della Provincia.
E ancora, il 31 maggio a Lucca c/o Circolo Arci Podere Operaio e il 1 giugno a Pisa c/o il Circolo ARCI Agorà. Gli incontri con Pinzon saranno centrati sullo sviluppo dell'ALCA (Area di libero Commercio delle Americhe) e sul progetto militare chiamato Plan Colombia, strumenti economico e militare per l'imposizione di regole favorevoli agli Stati Uniti. In un momento di forte cambiamento nel Latino America, con la presenza di Chavez, Morales..., per il governo Usa diventa necessario mantenere il controllo sullo stato che maggiormente sostiene la sua politica: la Colombia.
Ma in Colombia è altrettanto forte la voglia di cambiamento che, nonostante la forte repressione, si esprime con mobilitazioni popolari ed attraverso la guerriglia che da oltre 40 anni è presente nel paese.