La sfida con il Chievo sembra essere l'ultima "abbordabile" prima di quelle gare definite "impossibili" sulla carta. Per Mihajlovic l'ennesimo test sul campo e sugli spalti, visto che al Bentegodi la voce gigliata non manca mai. Il calendario è strano, livellato, anticipi e posticipi televisivi risentono anche degli accadimenti drammatici legati ad una vita ben lontana dal calcio giocato, in realtà fare conti sul futuro resta una riflessione astratta. Sul campo conta convincere, contro la squadra di Di Carlo che arriva incerottata dopo tre gare consecutive senza vittorie appare più facile che in altre occasioni, ma crederci troppo è la via migliore per scivolare prima del traguardo.
Difesa confermata. Torna Behrami a centrocampo a dare mano a Montolivo, con loro Lazzari e la sorpresa Romulo che ha strappato una maglia da titolare con l'impegno di correre sulla fascia, di questi tempi, come fare una rete. Behrami riproposto centrale per contrastare l'impostazione tattica di Di Carlo che gioca con il trequartista Sammarco, Montolivo a destra. Jovetic sorvegliato speciale dalla retroguardia clivense. Poche le azioni pericolose nei primi 20 minuti di gioco, le squadre si studiano a centrocampo ma non osano nulla.
Bene Cassani, grazie a lui la viola spinge sulla destra. Idem Romulo che nonostante il terreno drenato dalla pioggia continua, tiene bene e si propone spesso. Mihajlovic nel giro di pochi minuti perde Cassani per infortunio ed entra De Silvestri, poi getta la spugna anche Behrami ed entra Munari, completamente spaesato. La prima azione pericolosa dei gialloblu arriva con Bradley che supera agevolmente De Silvestri. Il calciatore viola ha poi tra i piedi la palla goal ma mette alto tentando un pallonetto su Sorrentino. Natali salterà la sfida con il Milan, l'errore è di Lazzari che libera Pellissier, il centrale difensivo lo mette giù e rischia il rosso.
Gava grazia i viola mantenendo l'11 contro 11. Grinta? Concentrazione? Aspettiamo. Ripresa che inizia con gli errori di Natali, poi Munari e poi pallonate, manca la trama di gioco, viola costretti al fallo al limite dell'area. Gilardino costretto a rientrare per dare una mano. Al 12' Azione buona per la Fiorentina con Montolivo per Gilardino, passaggio di ritorno e palla sul fondo. Fuori Natali e dentro Nastasic, cambi esauriti per Mihajlovic. Altro cambio dettato per problemi fisici e non per scelta tattica. Proprio Nastasic viene superato da Moscardelli che di destro sfiora il palo alle spalle di Boruc.
Dopo un minuto ancora Moscardelli imbeccato da Pellissier. L'attaccante si ripete dopo pochi minuti mettendo ancora fuori. Fiorentina che arretra, osserva, si chiude. Al 22' rete di Rigoni, servito dalla trequarti, il calciatore in libertà e scioltezza supera Boruc, dimostratosi fortunato nelle fasi di vero e proprio assedio subito dai gigliati, ma poco pronto sull'uscita. Cori dei tifosi contro il tecnico mentre i viola cercano una debole reazione, ma ci pensa Sorrentino a vigilare. Fuori Moscardelli e dentro Thereau, questa la mossa di Di Carlo per mantenere alta la pressione sui viola.
Nel finale raddoppio sfiorato da thereau e traversa colpita dal Chievo al 43' con Hetemaj. Nessuna idea, tanta amarezza, cori strozzati in gola da parte dei tifosi giunti sino al Bentegodi per tifare i colori viola. Adesso si impone una riflessione a voce alta da parte della Società. La vittoria contro il Genoa non sarebbe bastata senza una minima continuità. Si sapeva. Servivano i punti. Niente. AntLen