"Salta la panchina" è il coro che apre la gara all'Artemio Franchi, per una Fiorentina che presenta nuovamente Cassani sulla corsia destra e Romulo schierato dal primo minuto con Kharja a centrocampo assieme a Montolivo e Lazzari. Behrami assente per squalifica. Il 4-4-2 porta Jovetic a dover supportare Gilardino in attacco. Malesani torna nello Stadio fiorentino che lo ha apprezzato come allenatore ed oggi il confronto con l'allenatore è inevitabile vista la situazione 'precaria' del tecnico serbo che si gioca gran parte della propria credibilità, anche se del diman non vi è certezza, comunque, in ogni caso.
Almeno fino a quando la Società non si esprimerà in merito con fermezza. L'ex Sebastien Frey dice no ad un tiro di Montolivo che cerca di trascinare il gruppo confermando così la propria insolita leadership occulta, non riconosciuta, in ombra. Salvo poi sentire la mancanza dell'ex capitano quando in campo non c'è. Un buon Lazzari si dimostra autorevole in fase di recupero, non risponde all'appello Kharja invece che appare piuttosto lento. I viola spingono i liguri nella loro area per tutto il primo tempo.
Particolarmente spirato Romulo che sembra sufficientemente 'cattivo' e necessariamente fantasioso. Gli uomini di Malesani cercano di uscire in contropiede ma Pasqual e Gamberini fanno buona guardia. Un contropiede pericoloso del Genoa si registra al 30'. La sfera attraversa la difesa passando sotto le gambe di Cassani: palla che arriva a Palacio sulla sinistra e Boruc ci mette le mani per allontanare. Fiorentina in vantaggio al 41' con Lazzari che riceve al centro dell'area da Pasqual dopo una gran ripartenza da parte dei giocatori di Mihajlovic in cui tutti hanno contribuito a creare gli spazi giusti.
Una squadra compatta nella prima frazione che però non evita i cori contro il tecnico che si ripetono al momento di rientrare nello spogliatoio. Non accade nulla di esaltante nei primi 25 minuti, ma i viola mantengono la pressione sugli ospiti, senza però cercare con forza il raddoppio ed il Genoa ne approfitta per attuare il contropiede come risposta. Al 25' fuori Gilardino per Vargas, Mihajlovic cambia tutto. Jovetic torna così prima punta con Romulo a destra ed il peruviano alto a a sinistra.
Ripristinato il 4-3-3. Occasione per Palacio, proprio nell'azione che segue al cambio, l'8 genoano si trova a tu per tu con Boruc e si allunga la sfera. Traversa viola al 33', su un cross di Vargas la sfera attraversa l'area e finisce a Jovetic che appoggia di testa per Gamberini, il capitano colpisce sotto, palla sul legno interno e carambola sulle gambe di Frey che mette fuori di rimbalzo. Fuori Romulo per Munari al 40', questa la mossa del mister serbo per 'preservare' i tre punti da un Genoa che non abbaia, ma morde.
Al 43' affondo degli ospiti che si trovano in superiorità numerica all'interno dell'area viola, sfera mandata malamente fuori. Ospiti che si ripetono pochi secondi dopo con Boruc che costretto a respinge corto, poi recupera. Fuori anche Jovetic per Silva. Finisce a pallonate con i gigliati letteralmente rinchiusi in difesa. Arginata l'assenza di Behrami che però corre per 90 minuti e se le alternative tengono lo stesso ritmo non se ne capisce l'esclusione continuata e costante. Idem dicasi di un Romulo utilizzato pochissimo, forse meno del dovuto.
Il Genoa accusa l'assalto dei viola che si dimostrano capaci di esprimere quella grinta richiesta più volte da parte del tecnico ed inspiegabilmente rimasta negli armadietti. La riflessione non è difficile. Ma se era possibile aggredire l'avversario e giocare al calcio, perché non lo si è fatto prima? Oppure dobbiamo pensare che le carenze del Genoa abbiano amplificato la prestazione dei padroni di casa? Le mosse finali di Mihajlovic sono rivolte a difendere i tre punti, non a raddoppiare per convincere, per dare un segnale.
Nel finale però il Genoa tira più di quanto non abbiano fatto i viola e lascia una forte perplessità sulla prestazione espressa. AntLen