Sparatoria a Firenze, bersaglio l'arcivescovo Giuseppe Betori, il suo segretario particolare cerca di allontanare l'aggressore e resta colpito. L'uomo armato di pistola, che è entrato nella Curia di Firenze pasando per la porta carraia posteriore, da piazza dell'Olio, voleva colpire Giuseppe Betori, ma la colluttazione con il segretario dell'arcivescovo ha scombinato i suoi piani ed è fuggito. 5 i sospetti portati in Questura, più un uomo trovato in piazza Santo Spirito, corrispondente alla sommaria descrizione ed in possesso dell'arma usata per l'agguato.
Il fatto è accaduto questa sera nel garage della sede della curia in piazza San Giovanni, dove un italiano ha chiesto di parlare con il monsignore. Vedendosi negato il colloquio è scattata l'ira ed è rimasto ferito all'addome il segretario di Giuseppe Betori, Don Paolo Brogi. Il sospetto fermato è un clochard di 70 anni che ha esploso il colpo di pistola dopo essere entrato nella sede della Curia. Don Paolo Brogi, 41 anni, è originario di Castel Fiorentino. Prima di diventare segretario particolare dell’arcivescovo di Firenze è stato cappellano all’Impruneta e poi parroco a Montelupo.
Dal 2008 segue monsignor Betori, arcivescovo di Firenze. Portato all'Ospedale di Santa Maria Nuova è stato sottoposto ad una Tac che ha escluso l'interessamento di organi vitali. Il proiettile non è uscito dal corpo, ma non ha neppure lacerato i vasi sanguigni principali. Don Brogi riposa in una stanza liberata dai sanitari per poter permettere la degenza nel massimo riposo. "Sono appena stato a trovarlo e il primo pensiero del Vescovo è proprio per don Paolo, ferito e adesso in ospedale. Difficile concepire le ragioni di un simile atto.
Mi sembra poco parlare di un squilibrato ed eccessivo parlare di un attentato. É compito delle forze dell'ordine fare chiarezza e individuare il responsabile. È difficile sfuggire all'impressione che questo episodio si inquadri in un momento di grande incertezza sociale ed economica, di mancanza di riferimenti... ed è proprio in questi momenti che accade l'inaudito" le parole del governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi. “Firenze vicina all’arcivescovo e a don Paolo.
A nome di tutta la città il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha espresso vicinanza e affetto al vescovo Giuseppe Betori, appena appresa la grave notizia di quanto avvenuto questa sera in arcivescovado. Il sindaco ha parlato al telefono con don Paolo Brogi, segretario del vescovo, augurandogli una pronta guarigione". “Abbiamo appreso con sgomento dell'inspiegabile attentato che ha coinvolto il segretario particolare dell'Arcivescovo Betori, e monsignor Betori stesso – lo dichiara il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci appena venuto a conoscenza dell'episodio – Ho appena avuto modo di parlare con l'Arcivescovo per comunicargli la vicinanza mia personale e di tutta la Provincia.
Sono molto colpito e preoccupato per questo drammatico episodio che difficilmente troverà una spiegazione comprensibile. Nell'augurare a don Paolo Brogi una pronta e completa guarigione, vorrei esprimere la più sincera vicinanza a lui, alla sua famiglia, e naturalmente a tutta la Curia fiorentina. Attendiamo con fiducia di conoscere l'identità dell'attentatore che ci auguriamo venga consegnato alla giustizia quanto prima.” "Indipendentemente dalla condizioni sociali e psicofisiche di chi questa sera ha sparato a Don Paolo Brogi e minacciato il vescovo di Firenze Giuseppe Betori, quando successo è un fatto gravissimo e senza precedenti" .
Così Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana. "Esprimo", ha aggiunto, "la più profonda e totale solidarietà, mia personale e di tutta la Cgil Toscana, al vescovo Betori e alla chiesa fiorentina". "A Don Paolo", ha concluso, "arrivino dal profondo del cuore gli auguri per una pronta e completa guarigione". Mauro Fuso, segretario generale, con la segreteria della Camera del Lavoro, esprime, a nome della CGIL fiorentina, vicinanza e solidarietà all’arcivescovo Betori per il gravissimo gesto di cui è stato vittima insieme a Don Brogi.
A don Paolo i più vivi auguri per una rapida guarigione. Il presidente di Confindustria Firenze, Simone Bettini esprime la propria trepidante preoccupazione e la solidarietą di tutti i soci per il vile attentato subito da Monsignor Betori e dal suo segretario. Auspica la pronta guarigione di Don Paolo e manifesta la sua vicinanza alla comunitą cattolica tutta colpita dal questo deprecabile evento. “A nome di tutto il Partito Democratico vogliamo esprimere la più sentita solidarietà e vicinanza all’Arcivescovo Giuseppe Betori e al suo segretario Don Paolo Brogi dopo quanto accaduto questa sera.
E in particolare siamo vicini a Don Brogi, rimasto colpito, con la speranza, in questo momento ancora di incertezza circa le sue condizioni, che si possa ristabilire prontamente”. Così si esprimono il segretario del Pd della Toscana Andrea Manciulli, il segretario Metropolitano del Pd di Firenze Patrizio Mecacci e il capogruppo in Consiglio regionale Vittorio Bugli Attentato verificatosi dopo che l'arcivescovo ha partecipato per l’intero pomeriggio all’apertura ed ai lavori del convegno dei Cav.
Il Movimento per la vita riunito a Firenze per l’annuale convegno dei Centri di aiuto alla vita esprime tutta la propria solidarietà ed assicura la più totale vicinanza a mons. Betori ed in particolare al suo segretario don Paolo Brogi. «Ci auguriamo» commenta Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita «che l’episodio sia attribuibile al semplice e sia pur drammatico gesto di uno squilibrato, e non abbia alcun legame con la partecipazione al nostro convegno. Questa ipotesi aggiungerebbe alla preoccupazione per la salute di don Paolo anche quella che possano riaprirsi scenari di scontri ideologici che nel passato ci hanno più volte visto vittime ma che speriamo di aver superato per sempre» Giuseppe Betori ha fatto il suo ingresso nell'arcidiocesi fiorentina domenica 26 ottobre 2008, dopo aver ricevuto il pastorale dal cardinale Ennio Antonelli suo predecessore.
Il 29 giugno 2009, giorno della solennità dei santi Pietro e Paolo (come di regola), il Papa Benedetto XVI gli ha concesso il pallio, segno distintivo degli arcivescovi metropoliti. È presidente della Conferenza episcopale toscana dal 10 febbraio 2009. fb