Consiglio comunale straordinario nel Cenacolo della basilica di Santa Croce per celebrare il 45° anniversario dell’Alluvione del 1966 e una corona di fiori nell’Arno per ricordare le 35 vittime. E’ quanto prevede la giornata con l'apertura dell'assemblea cittadina alle 11,30 seguita alle 13,45 dal lancio di una corona d'alloro dal Ponte alle Grazie in ricordo delle 35 vittime. Alla seduta straordinaria interverranno il sindaco Matteo Renzi, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani, l’arcivescovo monsignor Giuseppe Betori, il prefetto Paolo Padoin, gli angeli del fango Marco Cellai ed Erasmo d’Angelis presidente dei Publiacqua “E’ importante – ha detto Giani- dare solennità a questo giorno e lo abbiamo voluto fare in uno dei luoghi più significativi dell’Alluvione.
Nel Cenacolo di Santa Croce si trova l’affresco dell’Albero della Vita di Taddeo Gaddi e il Crocifisso di Cimabue uno dei simboli della rinascita tornato a vivere nel 1975 dopo un lungo restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure. Il crocifisso – ha proseguito Giani- fu l’unica opera d’arte alluvionata che Papa Paolo VI volle visitare quando venne a Firenze poco tempo dopo la tragedia”. Al termine dell’assemblea tutto il Consiglio si recherà sul Ponte alle Grazie per gettare una corona di fiori nelle acque del fiume in ricordo di chi perse la vita in quei tragici giorni.
Il presidente dell’associazione Firenze Promuove Franco Mariani che dal 1994 organizza le cerimonie ufficiali per ricordare le vittime dell’alluvione ha fatto sapere che “il lancio della Corona d’Alloro del Comune, prevista per le 11,40 di domani verrà spostata alle ore 13,40 per dare modo di partecipare a tutto il Consiglio comunale all’omaggio alle vittime nel 45mo Anniversario della tragica alluvione. “Abbiamo accolto positivamente la richiesta – ha spiegato Mariani - perché in 45 anni mai l’intero Consiglio comunale ha ricordato pubblicamente le 35 vittime totali dell’alluvione.
Pertanto la Santa Messa celebrata dal Cardinale Silvano Piovanelli, Arcivescovo Emerito di Firenze rimane confermata alle ore 11 in Lungarno Diaz 6 presso l’Oratorio della Madonna delle Grazie, a cui, al termine, seguirà corteo, aperto da una Madonna Fiorentina, Laura Lonzar, ex Angelo del Fango, per il Ponte alle Grazie per la benedizione del fiume Arno da parte del Cardinale Piovanelli” "E' senz'altro importante ricordare quello che avvenne 45 anni fa - ha commentato Ornella De Zordo capogruppo di perUnaltracittà - con l'alluvione e la straordinaria opera di riscatto e rinascita della città, della popolazione e di tanti/e volontari/e.
Il rischio però che dal ricordo si cada nella celebrazione retorica e nell'autoreferenzialità è alto e nel caso del Consiglio starordinario nel Cenacolo di Santa Croce, con ospiti d'onore il cardinale Betori, gli angeli del fango Marco Cellai e Erasmo D'Angelis, sembra prevalere proprio l'aspetto gratificante e mediatico della cerimonia. Impressione enormemente amplificata dalla considerazione che, a parte le ricorrenze, ben poco è stato fatto per affrontare in modo risolutivo il rischio alluvionale per l'Arno, e per la messa in sicurezza del territorio in generale.
Anzi, proprio in questi giorni siamo davanti all'ennesimo evento luttuoso dovuto sì all'eccezionalità delle precipitazioni, ma sicuramente anche molto al dissesto del territorio. E nonostante tutto, anche da parte di molti che ricorderanno in Santa Croce l'alluvione del '66, si continuano a ritenere prioritarie "grandi opere" che tali non sono se non per il giro finanziario che generano a favore di pochi: colpisce che già nel 1999 l'allora segretario generale dell'autorità di bacino Nardi avesse previsto interventi strutturali per il Piano di bacino dell'Arno per una cifra pari a oltre 1 miliardo e mezzo di euro, cioè quanto si presume ottimisticamente di spendere per il tunnel TAV di Firenze.
E oggi apprendiamo addirittura che le poche risorse messe a disposizione sono ferme in un cassetto per inciampi burocratici". Conclude "Allora preferisco non partecipare a una celebrazione che rischia di esaltare principi che non vengono corentemente applicati e di celebrare eventi del passato di cui non sono stati messi in pratica gli insegnamenti".