Firenze - A seguito delle dichiarazioni di Mons Betori in occasione dell’assemblea del clero a Lecceto, su una Chiesa cattolica estromessa dai mezzi di informazione e costretta a subire “insinuazioni, falsi giudizi, manipolazione dei fatti e delle cifre attorno al servizio” che essa svolge, Maurizio Buzzegoli, vice segretario dell'Ass. per l'iniziativa radicale Andrea Tamburi, ha scritto una lettera all'Arcivescovo di Firenze, in cui ha fatto notare che il Vaticano in Italia gode di un potere politico e di un'influenza mediatica ragguardevoli, che non trovano riscontro in altri Paese di estrazione religiosa cristiana cattolica: "non esiste testata, telegiornale o radio che quotidianamente non propina interventi che provengono dalla dirigenza vaticana; interventi che spesso si trasformano in moniti minacciosi che vanno a minare e a mettere in difficoltà gli stessi cattolici: divorzio, aborto, pacs, eutanasia, fecondazione assistita, omosessualità; solo alcuni temi che, grazie a voi, nei mezzi d’informazione sono diventati un tabù e sono rimaste mere discussioni e non leggi". Anche riguardo alle presunte manipolazioni delle cifre, Buzzegoli ha fatto notare che "grazie al perverso meccanismo dell’ otto per mille riuscite annualmente ad intascarvi quasi 1 miliardo di euro, dei quali solo l’ 8,6 % viene dedicato al Terzo Mondo e il 3% ad attività di carità sul territorio nazionale (Fonte CEI, 2007), il rimanente, e riprendo le Sue parole, “alla conservazione del patrimonio culturale della Chiesa” e “all’educazione delle nuove generazioni” e quindi alla vostra missione evangelica, la stessa dei missionari gesuiti del XVI secolo".
Buzzegoli ha quindi ricordato gli altri introiti il Vaticano riceve dallo stato italiano: "esenzione Iva, esenzione Ici e Ires, finanziamenti stanziati da Regioni, Provincie e Comuni." Nella lettera, Buzzegoli ha ricordato che nessuno mette in discussione l’operato sociale della Chiesa, e che infatti tali attività rimarrebbero esenti dal pagamento delle tassee, "ma dobbiamo, e dovete, superare l’anacronismo di catalogare come enti di beneficenza tutte quelle vere e proprie strutture imprenditoriali (strutture ricettive,affitti,scuole paritarie, cliniche private, etc.) che sono state escluse dalle tassazioni ICI,IRES e IVA".