«Prevedere la partecipazione di società consortili nel bando per la prossima gara unica regionale del trasporto pubblico locale»: è a questo che un’interrogazione destinata al question time e una mozione del Pdl, recependo le istanze degli operatori, tenteranno di impegnare la Regione Toscana. La decisione è stata presa stamani, al termine di un tavolo di lavoro a cui il Pdl aveva invitato in Consiglio regionale i rappresentanti di settore delle associazioni di categoria. La risposta è stata massiccia, a testimonianza di quanto il cammino verso la gara unica regionale sia incerto.
Ad incontrare le aziende, per il Pdl c’erano il capogruppo Alberto Magnolfi, il suo vice vicario Paolo Enrico Ammirati (Commissione VII – Trasporti e infrastrutture), il Vicepresidente della Commissione VII Giovanni Santini e il componente della medesima Commissione Jacopo Ferri. Tutti concordi, politici e imprenditori, su un punto: «Che l’incontro di oggi – hanno detto – sia il punto di partenza per individuare percorsi condivisi verso un appuntamento che, a causa della definizione del lotto in misura regionale, non ha precedenti in Europa».
La scadenza è fondamentale, e le aziende non hanno nascosto le loro perplessità proprio su uno dei nodi cruciali: «In Toscana – hanno spiegato – il sistema produttivo del trasporto pubblico locale su gomma è una realtà complessa e variegata. E’ evidente che questa gara costringerà le diverse realtà imprenditoriali a camminare insieme. Sì ma come?» La percezione, tutta da scongiurare, è che la Regione punti ad avere come interlocutore una grande Spa, obbligando le aziende a fondersi in una società di capitale unica.
Sì perché a decidere quale forma d’impresa potrà partecipare alla gara, secondo la legge regionale 42, dovrà essere proprio la giunta. «Il tentativo di avere una grande Spa era stato esplicitato – hanno ricordato gli esponenti delle cooperative – in un primo atto di giunta del quale abbiamo ottenuto la modifica». Ora c’è da fare un passo ulteriore: decidere fin da subito che anche le società consortili saranno tra le la configurazioni imprenditoriale ammesse alla gara.
Questo lo spirito degli atti del Pdl: «E’ evidente che per stare a livello e rispondere alle dimensioni del lotto di gara – osservano gli esponenti del Pdl – le imprese dovranno camminare insieme come già hanno iniziato a fare. Fondamentale è il ‘come’. Obbligare i vari soggetti a fondersi creando una società ex novo rappresenterebbe intanto una lesione al diritto a fare impresa in libertà e autonomia ma anche, e non certo in secondo luogo, sarebbe una scelta che comprometterebbe un tessuto produttivo che oggi ha standard anche qualitativi elevati.
Il rischio – concludono – è che si vada a generare una grande marmellata societaria insapore e incolore nella quale verrebbe di fatto disperso un patrimonio economico che dà oggi lavoro a centinaia di famiglie. Per non parlare del servizio». Via dunque subito con l’interrogazione a risposta ora e con la mozione, a cui il Pdl sta già lavorando e che sono destinate a entrare all’ordine del giorno già della prossima seduta del Consiglio regionale