Firenze– Una richiesta lineare e chiara rivolta al Governo nazionale perché “adempia quanto prima all’accordo con le Regioni del 16 dicembre 2010, per reintegrare le risorse mancanti e essenziali al mantenimento del servizio di trasporto pubblico locale”. Una richiesta oggetto di una risoluzione che l’aula ha approvato all’unanimità, chiudendo il dibattito sul documento preliminare alla Finanziaria 2012. Accanto alla risoluzione sul trasporto pubblico locale, l’aula ha approvato a maggioranza una risoluzione, firmata da tutti i capigruppo della maggioranza e dal consigliere Pieraldo Ciucchi del Gruppo misto, con cui il Consiglio regionale, condividendo il contenuto dell’informativa, richiama la necessità che “le leggi Finanziaria e di Bilancio” si muovano “in forte coerenza con le linee strategiche di azione” e con “le priorità definite in sede di approvazione del piano regionale di sviluppo e del documento di programmazione economica e finanziaria”. La risoluzione, fra l’altro, richiama anche “una periodica informazione rispetto ai lavori di infrastrutturazione”, con particolare riguardo “all’ammodernamento delle reti e ai mille e 500 progetti per un ammontare complessivo di 2 miliardi e 700 milioni di euro, di cui 2 miliardi sul bilancio della Regione Toscana”.
E sottolinea la necessità del “coinvolgimento delle Autonomie locali” richiamando l’opportunità di dare un “incisivo impulso al settore strategico della Green economy” e chiedendo inoltre di “procedere quanto prima alla revisione dello statuto di Fidi Toscana” per “corrispondere al meglio alle necessità di crescita del tessuto economico regionale”. L’aula ha invece respinto due ordini del giorno, presentati uno dal gruppo Udc e l’altro dai gruppi Pdl e Lega nord Toscana, con Marina Staccioli del gruppo misto. “Sul prossimo bilancio alcune cifre e valutazioni potrebbero cambiare – premette l’assessore al bilancio della Toscana, on.
Riccardo Nencini – E spero che possano davvero cambiare: a partire dal trasporto pubblico locale, dove mancano 100 milioni perché ancora il governo non ha onorato l’accordo sottoscritto con le Regioni l’anno scorso a dicembre”. “Ma l’impianto, purtroppo – annota subito dopo Nencini –, penso che non cambierà: con un patto di stabilità che si è fatto più stretto e i trasferimenti da parte dello Stato che hanno subito grossi tagli”. “C’è una ripresa nello sviluppo, migliore in Toscana grazie all’esportazione – prosegue -, ma non sappiamo se ancora sarà definitiva.
E quindi rimane l’incertezza. Nel frattempo con la finanziaria noi acceleriamo sugli investimenti per lo sviluppo: opere strategiche, strade ed autostrade, ma anche energie rinnovabili e sostegno alle imprese”. Sono tre le parole chiave del prossimo bilancio: rigore, equità e sviluppo. E sei i filoni di intervento, “in gran parte innovativi” dice Nencini, contenuti nella finanziaria per far fronte ai tagli catastrofici dello Stato. “La Regione potrà spendere di meno l’anno prossimo – mette subito in chiaro l’assessore – Lo Stato ha tagliato 560 milioni, azzerando di fatto le risorse di molte funzioni trasferite dieci anni fa alle Regioni.
Vuol dire che, sanità a parte, potremo spendere per non 2 miliardi e 200 milioni ma solo un miliardo e 700 milioni: un taglio pesante”. “Proseguiremo sul fronte del riordino istituzionale – prosegue Nencini – Ci attendiamo un ulteriore salto di qualità nella lotta all’evasione fiscale, dove qualche piccolo segnale di maggior rispetto delle regole ed imprese che iniziano, per così dire, ‘a parlare in italiano’ si inizia ad intravedere anche tra le aziende cinesi di Prato. In tutta la Toscana l’anno scorso abbiamo incassato 160 milioni: il 50 per cento in più del prevedibile”.
“Ma nel 2013 partiranno le prime misure di federalismo fiscale – conclude l’assessore – e se il quadro rimane questo, con sempre meno risorse, rischiamo di avere altre brutte sorprese”. Nel corso dell’intervento in aula, il capogruppo del Pd, Vittorio Bugli, primo firmatario delle risoluzioni di maggioranza, aveva auspicato il voto unanime sul tpl. Accanto all’invito a sottoscrivere una richiesta di impegno sul trasporto pubblico, che riguarda da vicino tutti i cittadini, Bugli si è soffermato in particolare sulla crisi: “E’ responsabilità del Governo averla sottovalutata e la lenta agonia di Berlusconi rischia di essere la lenta agonia del paese, se non viene rimessa in discussione l’impostazione del sistema, caratterizzato da un taglio di chiara cultura liberista”.
Quale allora la ricetta toscana per uscire dalla crisi? Secondo Bugli il percorso, definito dal documento presentato in aula, “mette nero su bianco ciò che l’amministrazione intende fare”: “I 5 punti di contenimento della spesa, uniti ad altrettanti cinque provvedimenti per la crescita, con un timbro di equità, ovvero l’Isee”. Lottando contro l’evasione e andando verso una ulteriore razionalizzazione del sistema sanitario, quindi “tentando una stagione nuova”. “Nonostante le difficoltà molte cose, alla fine del percorso – ha assicurato il capogruppo Pd – potranno essere ottenute”. Per la capogruppo della Federazione Sinistra-Verdi, Monica Sgherri, la posta in gioco è alta: “Si vuol ridisegnare uno stato sociale minimale”, il Governo nazionale ha perso coesione quando il ministro Tremonti “ha messo il dito nella piaga, ha parlato di crisi che esiste davvero ed ha invitato chi in questi anni si è arricchito a dare il proprio sostegno”.
Da qui la necessità, secondo la consigliera, di agire su due gambe: da un lato sulla ripresa dello sviluppo e dall’altro sulla solidarietà, continuando ad operare sulla riorganizzazione della spesa, rivisitando l’Isee, invitando a pagare di più chi ha di più. “Seguiremo con attenzione questa finanziaria – ha assicurato – e vigileremo affinché l’equità sia sempre alla base della solidarietà”.