Firenze – La riforma del trasporto pubblico locale dovrà tutelare anche chi abita in montagna. Per scongiurare il rischio che le aree montane siano più penalizzate delle altre dai tagli del Governo, Regione Toscana ed Uncem stanno studiando soluzioni che garantiscano un servizio appropriato pur nell’ambito delle risorse disponibili. In un contesto di minori risorse economiche ( -65% di fondi statali nel 2011 e -88% previsto per il 2012), non sarà più possibile per gli enti pubblici assicurare la circolazione di bus di linea vuoti o poco frequentati, ma le nuove soluzioni allo studio di Regione e di Uncem consentiranno di garantire il diritto alla mobilità anche per i cittadini che abitano nelle aree scarsamente abitate. La legge finanziaria regionale prevede la possibilità di attribuire risorse direttamente ai Comuni per la realizzazione di singoli servizi in aree a “domanda debole”, cioè a bassa densità abitativa.
Utilizzando questa opportunità è possibile riservare una quota delle risorse necessarie per il funzionamento del trasporto pubblico locale direttamente ai Comuni montani, per organizzare e gestire il servizio in modo più appropriato alle esigenze dei territori, attraverso l’integrazione con servizi sociali e scolastici, a chiamata o di autonoleggio. In proposito Uncem ha già inviato una lettera ai sindaci per informarli del percorso congiunto avviato con la Regione. Queste soluzioni saranno sviluppate nelle Conferenze dei servizi minimi del Tpl che in queste settimane, a livello provinciale, dovranno disegnare le nuove reti del trasporto pubblico in Toscana.
Quella la sede in cui i Comuni potranno programmare nuove modalità di organizzazione del servizio, più vicine alle reali necessità dei cittadini e meno costose di un servizio di linea standard spesso poco utilizzato, quindi inefficiente. Data la consistente riduzione dei trasferimenti statali per il trasporto pubblico, la Regione ha deciso di portare avanti una totale riorganizzazione del settore e di bandire una gara unica su ambito regionale per avere una sola azienda di trasporto in tutta la Toscana.
Questo garantirà economie di scala, un solo consiglio di amministrazione, una sola tariffa, un solo biglietto ed un futuro al servizio pubblico colpito pesantemente dai tagli del Governo.