FIRENZE– In arrivo dalla Regione 3,3 milioni per estendere l’esperienza della ‘medicina di iniziativa’, dopo la fase pilota del progetto avviata in tutte le Asl il 1° giugno 2010, e le ulteriori sperimentazioni attivate dall’ottobre 2010. Lo stanziamento è previsto da una delibera approvata di recente dalla giunta, che conferma la volontà della Regione di rafforzare ed estendere sempre di più questo modello assistenziale territoriale innovativo. Le risorse saranno assegnate alle aziende in base a specifici progetti. Cos’è la medicina di iniziativa.
Un deciso cambio di passo e di prospettiva rispetto alla tradizionale “medicina di attesa”, che si limita ad attendere i cittadini sulla soglia dei servizi, accogliendoli quando le patologie si sono già presentate, e magari sono in una fase avanzata. La medicina di iniziativa, invece, va incontro alle persone prima dell’insorgere delle malattie, o appena queste si sono manifestate, facendo azione di prevenzione e di contenimento, secondo il modello del Chronic care model, un’alleanza tra pazienti e operatori sanitari per una gestione corretta, e il più possibile autonoma, di patologie croniche.
In questo modo, si vogliono raggiungere soprattutto le fasce più deboli della popolazione, quelle che per condizioni socioeconomiche e culturali hanno più difficoltà ad usufruire dei servizi, territoriali, ospedalieri, della prevenzione. “Andare incontro al paziente prima che si ammali, è questa la scommessa della sanità toscana – dice l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Se riusciamo a intercettare le patologie agli esordi, o addirittura prima che si presentino, facciamo guadagnare salute ai cittadini.
Lo sviluppo della sanità di iniziativa è un nuovo approccio, in grado di adeguare la capacità di risposta del sistema al mutamento del contesto epidemiologico, caratterizzato dall’aumento delle patologie croniche e dalla conseguente modifica della domanda assistenziale”. In Toscana, la sperimentazione della medicina di iniziativa è partita in tutte le Asl nel giugno 2010, si è ampliata lo scorso ottobre, ed ora, con questo nuovo stanziamento, si estende e si rafforza. I progetti coinvolgono i medici di medicina generale, che sono quelli che meglio conoscono i pazienti, i loro stili di vita, il loro profilo sanitario, e team multiprofessionali che lavorano a stretto contatto con i medici di famiglia.
Per la formazione, che sarà gestita dalla Asl 11 di Empoli, sono previsti ulteriori 90.000 euro. Progetti specifici nell’ambito della sanità di iniziativa riguardano il diabete mellito, lo scompenso caridaco, la BPCO (broncopenumopatia cronica ostruttiva) e l’ictus: patologie per le quali è stato messo a punto anche un aggiornamento degli indicatori per la valutazione dell’attività dei team multiprofessionali che operano nell’ambito del progetto. Lucia Zambelli