Non piace a Matteo Renzi la ratio imposta dalla Regione sulla Gara prevista per il trasporto pubblico su gomma. In primis analizza il trasporto su ferro e lo evidenzia come una soluzione da non sottovalutare ma parla di "comprensione" riguardo alla scelta operata dalla giunta guidata da Enrico Rossi di dar vita ad un Bando solo sul trasporto su gomma. "Non ci convincono i numeri - dice Renzi - la gara parte come costo a km più basso rispetto alla gara immaginata dall'Assessore Conti, il punto di partenza più basso rispetto al 2005 per costo è inaccettabile" "Nonostante la crisi, la gara immaginata può impiegare circa 160 milioni di euro, indipendentemente dai denari è concepita senza la peculiarità riconosciuta a Firenze sul trasporto pubblico, abbiamo detto alla Regione che abbiamo desiderio di sedere al tavolo ma se il confronto non riconosce le specificità di Firenze si tratta di una gara che non ci vedrà partecipi.
Poi voglio vedere... - aggiunge - se la vogliono fare la faranno, fino a questo momento l'assessore regionale non ci ha chiamati per ritrattare". Il tema Ataf e la sua riorganizzazione è condizione necessaria ma non sufficiente relativamente alla gara pubblica. "Domani scriverò una lettera a tutti i lavoratori di Ataf, credo che siamo ad un passaggio fondamentale per capire le reciproche posizioni. La nostra preferenza l'abbiamo dichiarata ed esposta: siamo dell'idea di poter privatizzare la gestione di Ataf dividendo rete e gestione accorpare e unificare Ataf rete con le altre aziende che si occupano di mobilità e fare un'azienda unica e poi trovare un privato che gestisca Ataf servizi.
Ne abbiamo parlato con i sindacati e la risposta è stata un forte dissenso, i sindacati hanno chiesto tempo per valutare eventuali soluzioni... abbiamo accordato il tempo necessario fino al 30 settembre" "In 2 anni Ataf è cambiata puntando sul risparmio di gestione con la riduzione all'osso dei costi, dalle spese per Consiglio di amministrazione e direttore generale sono un terzo del passato. Questo non ha impedito di crescere inserendo nuovi mezzi e nuove pensiline. Un piano che ha previsto l'allungamento delle corsie preferenziali ponte di mezzo viale europa via sestese...
uniti alla lotta contro i 'portoghesi'" Un piano di risparmio nel biennio quantificabile in una cifra di 2 milioni di euro. Il pubblico presente nel Salone de' 200 è costituito da dipendenti di Ataf che rumoreggiano alle parole di Renzi "Dico agli amici di Ataf".. il primo cittadino riprende ed alza il tono della voce "Dico agli amici di Ataf". "La privatizzazione aziendale è la via maestra - continua Renzi - resterebbe altrimenti un'azienda Ataf rete pubblica ed una Gestione. Ipotesi che non ci spaventa ma che permette di restare nei parametri della finanziaria.
Se si vuol mantenere pubblica ataf... dobbiamo avere il coraggio di rimettere in ordine i conti dal punto di vista strutturale". Analizza così il rapporto tra impiegati e autisti sugli stipendi degli autisti scatta la contestazione. I dipendenti non si riconoscono nei 1500 euro mensili dichiarati da Renzi. Ma il primo cittadino incalza anche sui turni di lavoro, sulle pause in genere e sulla pausa pranzo "adesso è dalle 12 e 15 alle 13 e 59, abbiamo chiesto di spostarla sino alle 14 e 30. E' tanto grave se mangiano 15 minuti dopo?".
"Non toglieremo un centesimo, non chiediamo di percepire meno ma di lavorare di più (parte l'applauso ironico del pubblico) siamo pronti a rimettere in gioco la valutazione fatta. Se le nostre richieste incrociano quelle del sindacato andando a vedere voce per voce quel che si può fare, se invece questa strada da noi offerta sarà impercorribile le discussioni sui costi, sugli stipendi, sul numero dei dipendenti lo farà un privato e non noi". "Avete tappezzato Firenze di migliaia di adesivi con la mia faccia in una immagine non molto edificante - conclude Renzi - per dirmi che l'Ataf non è mia ma dei fiorentini...
se ne sono accorti visti i soldi che ci hanno messo in questi anni". AntLen