La centrale è il punto 45 dei Cento luoghi, l’iniziativa di partecipazione lanciata dal sindaco Matteo Renzi lo scorso anno, e le novità del progetto saranno illustrate il prossimo 28 settembre, alle 21, presso la sede della Coldiretti in via della Villa Demidoff 64, in occasione della seconda edizione delle 100 assemblee in 100 luoghi della città. Da anni sovrasta il quartiere, abbandonata e inutilizzata, e un tentativo di recupero non è andato a buon fine. Adesso il Comune di Firenze ha deciso di dare una svolta all’annosa questione della centrale di Novoli e di rimettere in moto le procedure per restituire l’immobile alla città.
I lavori partiranno il prossimo anno e dal 2013 la struttura sarà nuovamente fruibile. La Centrale, oggi di proprietà dell’Immobiliare Novoli, era uno dei fabbricati che sorgeva nell’area dove, a partire dal 1939, la Fiat dislocò le proprie attività produttive. E’ alta 30 metri (e 20 metri di ciminiera) e distribuita su una superficie di circa 1200 mq per quattro piani; all’interno lo spazio è fortemente caratterizzato dalla presenza di due grandi caldaie in laterizio e da un intreccio di scalette metalliche che si arrampicano fino al terzo piano.
L’area, soggetta a dismissione verso la metà degli anni ’80, dal 2000 è stata interessata da un’imponente piano di recupero. Quest’ ultimo prevedeva la totale demolizione degli edifici preesistenti con conseguente costruzione di nuovi fabbricati (tra i quali spiccano il Palazzo di giustizia e il Polo delle scienze sociali), fatta eccezione per la Centrale termica che doveva diventare un luogo di simbolico passaggio dal passato al futuro della città, unica memoria rimasta dell’insediamento produttivo preesistente.
Per questo nel 2004 è stato bandito un concorso di idee per la realizzazione di un Urban Center, un luogo aperto ai cittadini in cui esporre i progetti più importanti sulla trasformazione della città. Secondo gli accordi, l’Immobiliare Novoli, proprietaria della ciminiera, avrebbe realizzato i lavori (scomputandoli dagli oneri di urbanizzazione) e poi avrebbe dato l’immobile al Comune, che ne sarebbe diventato proprietario e ne avrebbe individuato un gestore. Ma la procedura, che in questi anni non ha portato a risultati concreti, adesso è stata cambiata: l’Immobiliare darà subito al Comune la centrale e la cifra che avrebbe impiegato per farci i lavori, ovvero circa 2,5 milioni di euro. Della nuova procedura è stata fatta una comunicazione in giunta qualche giorno fa e gli uffici nelle prossime settimane bandiranno un avviso pubblico per trovare un soggetto per fare lavori e gestire l’immobile, cofinanziando la ristrutturazione per l’eventuale differenza di costo.
Secondo le intenzioni dell’amministrazione, la destinazione della ciminiera sarà prevalentemente pubblica e culturale. I lavori potranno cominciare nel 2012 e l’immobile potrà essere riutilizzato nel 2013.