“La decisione della chiusura della base di Firenze da parte di Meridiana è stata comunicata alla stampa ad agosto. Immediatamente il presidente Rossi ha richiesto un incontro con il nuovo amministratore delegato, incontro che è avvenuto il 2 settembre e durante il quale il comandante Gentile ha informato il presidente che la scelta è di tipo industriale e non ha a che fare con le infrastrutture di volo e in particolare con la pista dell’Aeroporto Vespucci e operanti sulla pista di Firenze.
Semmai, l’operazione deve essere inquadrata nell’ambito di un consolidamento delle attività della nuova compagnia nata dalla fusione con Eurofly che ha dato vita ad Air Italy”. Così l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini ha affrontato la questione, sollevata da un’interrogazione poi decaduta per l’assenza dei proponenti, in consiglio regionale. L’assessore precisa che Air Italy, secondo quanto sostenuto dall’azienda stessa, potrebbe rivedere la decisione presa solo in presenza di un complesso di fattori in controtendenza rispetto a quelli che l’hanno determinata, ovvero le condizioni aziendali e la situazione economica complessiva.
La scelta della compagnia, precisa Simoncini, non interferisce con la la volontà della Regione di dare sviluppo all’aeroporto fiorentino. “La realizzazione della nuova pista con tutto questo non c’entra – ribadisce – perchè le scelte industriali dell’azienda hanno un orizzonte temporale ben diverso rispetto ai tempi, molto più lunghi, di progettazione e realizzazione della pista”. Quanto alla partnership fra Regione Toscana e Alitalia, secondo Simoncini non solo non ha a che fare con la scelta di Meridiana di abbandonare lo scalo, ma può sicuramente rivelarsi un fattore di rilancio, con la riapertura di rotte che Meridiana aveva già da tempo sospeso, come è stato per i voli Firenze-Catania e Firenze-Amsterdam.
“La giunta – ricorda Simoncini – ha approvato la realizzazione di una variante urbanistica che consenta la costruzione di una pista di volo in grado di superare le attuali limitazioni operative”. Condividendo la preoccupazione dei sindacati per gli aspetti occupazionali, la Regione, a fianco delle istituzioni locali, segue la vicenda che, ad oggi, ha portato alla cassa integrazione ordinaria per 12 mesi e alla mobilità volontaria per una quarantina di dipendenti nella sede di Firenze.
Proprio su questi aspetti è fissato un incontro, richiesto dai sindacati e convocato dalla Provincia di Firenze per giovedì 15 settembre.