Ennessimo scossone renziano a Palazzo Vecchio, come nel tradizionale gioco della sedia musicale, una canzone è finita e qualcuno si ritrova senza più il posto a sedere. A prenderla con 'filosofia' è soprattutto l'Italia dei Valori che accusa il primo cittadino del capoluogo toscano di distruggere il centrosinistra. Elisabetta Cianfanelli lascia il posto ad Elisabetta Meucci che dalla Commissione Urbanistica passa all'Assessorato omonimo, già in delega allo stesso sindaco. Per la consigliera Meucci una promozione annunciata, per la Cianfanelli una bocciatura senza spiegazioni.
Otto assessori, questa la regola, come nella legge chimica 'dell'ottetto' non uno di più, non uno di meno. "Renzi è così! - esclama Fabio Evangelisti, segretario toscano dell'Italia dei Valori, all'indomani del rimpasto subito dalla Giunta fiorentina ad opera di Matteo Renzi - Lui dona, senza vincoli, senza dar conto a cittadini, a elettori, a forze di coalizione, lui va avanti per la sua strada. È un uomo solo al comando. Ora, dopo aver creato una giunta monocolore, non mi meraviglierei se al prossimo rimpasto, alla prossima testa che non gli andrà più a genio, gli venisse l' idea di sostituirla con quella di un cavallo, come Caligola, o chissà, volando sul panorama nazionale, visti i precedenti, di un cavaliere". In occasione del recente sciopero generale della Cgil uno striscione sventolava vicino al Biancone: ‘Il Sindaco che la destra ci invidia’.
Questo è l'input per il segretario IdV di lanciare un attacco a 360 gradi all'intero "Renzi pensiero" con una serie di colpi da fare invidia alla 'vera' opposizione. "Queste parole, sventolate davanti a Palazzo Vecchio - continua il leader toscano del movimento fondato dall'on Antonio Di Pietro - racchiudono, drammaticamente, il senso delle molteplici contraddizioni del giovin Sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Con le strizzatine d’occhio all’Udc e le pretestuose polemiche nei confronti degli alleati naturali del Pd dal palco della Festa Democratica, Renzi ha infatti passato il segno. Da una parte si fa bello di parole quali rinnovamento, primarie obbligatorie, idee e programmi.
Nei fatti, rivela soltanto tutta la sua vanagloria: scarso confronto con la cittadinanza, supponenza nei confronti del Consiglio comunale, arroganza e indifferenza verso quegli alleati con i quali, in verità, andava volentieri a braccetto durante la campagna elettorale per la corsa a Palazzo Vecchio". "Se oggi il Sindaco di Firenze davvero crede che Idv offra un sostegno a Berlusconi, val la pena ricordargli che - senza bisogno di pellegrinaggi ad Arcore - siamo stati noi di Italia dei Valori a raccogliere le firme e a promuovere i referendum contro il nucleare, il legittimo impedimento e in difesa dell’acqua pubblica, che hanno segnato il più grande schiaffo degli ultimi anni per le politiche del Governo.
Lui, invece, strizza l’occhio al genero di Caltagirone, magnate del cemento, degli inceneritori, socio di spicco di Acea. Della serie cosa non si fa per una poltrona in parlamento". "Insomma, da un autorevole esponente di un Partito che (tra l'altro) si trova a fare i conti anche con il caso Penati, ci si aspetterebbe un po’ più di rispetto nel parlare di Italia dei Valori. Quella fiorentina è ormai una situazione non più sostenibile: ne va del futuro stesso del centrosinistra.
A scanso di equivoci, non mi riferisco al despotismo con il quale Renzi ha rotto con noi di Italia dei Valori perché questo è un tema da “carrierini” della politica che non ci appassiona: le città si amministrano presidiando il territorio, discutendo sui contenuti nelle sedi istituzionali preposte, facendosi interpreti delle istanze della cittadinanza. E su questo, noi di Idv non abbiamo bisogno di maestri, prova ne sono la splendida vittoria ai referendum di giugno, appunto, e il record di firme per abolire il porcellum, già più di seimila, raccolte in due settimane nella sola città di Firenze". "Penso, piuttosto, alla penosa gestione delle vicende del Maggio Musicale e della privatizzazione dell’Ataf, portate avanti in spregio alle esigenze della città e ai diritti dei tanti lavoratori coinvolti.
Penso alle false priorità della propaganda come lo stadio al Mercafir, la Leopolda o le cento piazze. Penso allo spauracchio d’immagine di una pedonalizzazione buona sola per qualche foto patinata, ma che non ha risolto alcun problema di vivibilità del centro storico né di mobilità cittadina". "Sorge spontaneo, dunque, domandarsi se un Sindaco che snobba la manifestazione della Cgil, applaude Marchionne "senza se e senza ma", che definisce come "dei Fantozzi nullafacenti" i dipendenti pubblici, ammicca continuamente all'Udc, sia la figura giusta per segnare una svolta e un rinnovamento nella coalizione di centrosinistra.
Una coalizione da fondarsi su alcuni punti chiave, tanto per parlar davvero di contenuti, quali il lavoro, la legalità e lo sviluppo sostenibile. Una coalizione, come invece sostenuto dal Governatore Rossi, da imperniare intanto sull’asse Pd-Sel-Idv, perché anche la recente tornata elettorale amministrativa ha sancito il fallimento di altri fantasiosi esperimenti sbilanciati al centro. E se al Sindaco certi temi o certe alleanze non vanno a genio, possiamo sempre rottamarlo, anzi farlo riciclare in altri lidi.
Magari smetteranno di invidiarcelo, ma probabilmente ne guadagnerà la coalizione e, se corre a Roma, senz’altro anche la città di Firenze" Un attacco che il PD fiorentino immediatamente rimanda al mittente, a parlare è Francesco Bonifazi, capogruppo del monocolore fiorentino: “Il segretario dell’IdV Fabio Evangelisti si scandalizza ad orologeria: niente poltrona, allora mi arrabbio. Pare che scalpiti per candidarsi a fare ‘il cavallo’ di Caligola, ma la squadra del sindaco va bene così e se ne faccia una ragione”.
“Per l’ennesima volta il segretario regionale dell’Italia dei Valori apre bocca e attacca e guarda caso è sempre in concomitanza con la richiesta di poltrone. Ricordo poi che l’originaria composizione della Giunta prevedeva un assessore dell’IdV, ma per decisione dello stesso IdV l’assessore lasciò. Questi attacchi sono inoltre poco rispettosi del valore tecnico politico del nuovo inserimento in Giunta fatto nell’interesse della città e non seguendo logiche di scambi di poltrone”.
"Smentiamo innanzitutto che siano state conferite deleghe al consigliere di Sel Cruccolini, come riportato da alcuni organi di stampa – ha dichiarato il coordinatore provinciale di SEL Firenze Lorenzo Falchi - . Abbiamo più volte richiesto un incontro al sindaco nei mesi passati, per discutere del governo della città e del suo futuro a partire proprio da alcune delle questioni più critiche e delicate, Maggio Fiorentino ed Ataf in primis. Di fronte alla mancata volontà di confronto e dialogo sui programmi e sulle idee per la seconda parte del mandato amministrativo, abbiamo valutato, nel caso ci fosse stato richiesto, non utile e non possibile un impegno di Sel nella giunta fiorentina o più in generale con ruoli di responsabilità esecutive e di governo". "Confermiamo questo giudizio - continua Falchi - non ci interessa discutere di poltrone ma di idee, proposte, programmi.
Il confronto su questi ultimi non c'è stato. Ed è questo l'aspetto che più di tutti sottolineiamo con preoccupazione, anche per le implicazioni che potrebbero scaturire sulla tenuta della maggioranza." “Maggio Fiorentino ed Ataf - conclude Falchi - saranno le prossime questioni su cui misureremo la volontà di confronto e condivisione delle decisioni, sulla quale ci aspettiamo un cambio di rotta deciso e un impegno ben diverso rispetto al passato”. "Innanzitutto, ci sembra di non rilevare sostanziali novità nella nuova Giunta di Matteo Renzi.
Da questo punto di vista, la montagna ha partorito il topolino, come succede di solito del resto, per tutti gli annunci roboanti di questo Sindaco” – commenta il Consigliere Comunale di Sinistra e Cittadinanza, Tommaso Grassi. “Il dato più rilevante comunque è indubbiamente l’umiliazione della coalizione di centro-sinistra con l’espulsione dal governo cittadino di tutte le forze alleate: Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Socialisti, alle quali peraltro diamo piena solidarietà per le prepotenze subìte.” “D’altra parte, ci pare che si stia verificando per filo e per segno, basta riguardare i nostri vecchi comunicati stampa, ciò che avevamo detto fin dai tempi delle primarie, mettendo in guardia la coalizione e i cittadini di centro-sinistra: ovvero che Renzi avrebbe finito per spaccare il proprio partito, attività a cui si sta dedicando con grande lena ed efficacia, e per sfasciare la coalizione di centro-sinistra, in cui non ha mai creduto, fin dai tempi in cui era Presidente della Provincia, preferendo invece fare campagna acquisti nell’area di Forza Italia e ora del PdL" “Bonifazi parla dell’alto valore tecnico-politico della nuova Giunta – Cinzia Niccolai, Coordinatrice cittadina Idv Firenze, replica al Capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, Francesco Bonifazi – e nessuno vuol mettere in discussione la preparazione e la competenza di Titta Meucci, cui tra l’altro inviamo il nostro migliore in bocca al lupo.
Ciò che sgomenta è invece proprio il dato politico: da buon novello Podestà, il Sindaco si è cucito addosso una Giunta monocolore, estromettendo di fatto dall’amministrazione della città ogni forma di confronto, dialogo e pluralismo premiati dai cittadini alle urne. Alla faccia del rinnovamento!”“E la smetta Bonifazi di far demagogia”, conclude Niccolai. “A noi di Idv non interessa affatto un posto nella Giunta Renzi, né oggi né domani. Con queste premesse il Sindaco si conferma quanto di più lontano da un sano modo di fare politica, con la gente e per i cittadini.
Si tenga pure le sue stanze dei bottoni, noi continueremo a presidiare il territorio, ad ascoltare i problemi della città e a farci promotori delle importanti battaglie, come i referendum o la difesa di Ataf, per cui riscontriamo tanto favore ed entusiasmo”.