Dopo le discussioni seguite alla trasferta giapponese, dopo le prese di posizione reciproche sugli aumenti di stipendio delle alte sfere e la difesa dei posti di lavoro dove le sfere erano impegnate in un vorticoso giostrare, è stata la volta di mettere le carte in tavola. Il sindaco Matteo Renzi lo ha detto chiaramente "Siamo ad un bivio, o si cambia o si chiude". Il cambiamento consiste nell'azzerare gli accordi precedenti: via l'integrativo e spazio ad un nuovo accordo con i sindacati, da poter firmare subito, nel quale inserire come parola d'ordine la "flessibilità".
Flessibilità di orari e di luogo di lavoro, di mansioni da ricoprire e di disponibilità al ritocco dello stipendio. Ecco allora un piano che punta ad una rinnovata competitività che salvaguarda i posti di lavoro e chiede sacrifici tali da poter puntare ad un aumento del 20% della produzione artistica nel 2011 e del 40% nel 2012, con un numero di serate già realizzato nell'anno in corso di più di 200 sipari alzati tra impegni 'istituzionali' incontri con le scuole ed altre ed eventuali repliche. Un Consiglio di Amministrazione durato 3 ore che ha portato ad una scelta "fortemente sentita" come ha spiegato la Soprintendente Francesca Colombo, ovvero la riduzione del 15% degli stipendi della dirigenza.
Sentito fortemente, forse perché l'eco è ancora presente nel teatro dopo l'ultima contestazione durante la quale i dipendenti a gran voce hanno chiesto il perché dei lauti compensi dei piani alti. "Ero in Provincia - ha spiegato Renzi - ed ho visto il Maggio crollare nel buco del suo Bilancio di 20 volte il suo ammontare, fino ai 27 milioni attuali. Non c'ero io alla presidenza, non c'era la soprintendente Colombo.. c'erano forse i sindacati", ma questa è un'altra storia, anche se il messaggio è arrivato forte e chiaro.
"Pagava Pantalone e tutto è stato consentito, anche il premio di produzione rivolto a tutti i dipendenti, quando è logico che un premio è tale se premia alcuni, non tutti indiscriminatamente. Abbiamo persino mandato in pensione alcuni dipendenti per poi riassumerli. Non possiamo più permettercelo" ha aggiunto Renzi prima di ricordare che il Maggio punta su due aspetti essenziali: il Nuovo Teatro che verrà inaugurato a dicembre e la qualità riconosciuta in tutto il mondo che consente anche collaborazioni a prezzo di costo solo per il prestigio del committente.
Vero è che sarebbe paradossale inaugurare il Nuovo Teatro alle cascine, con la bandiera tricolore omaggio del Presidente Giorgio Napolitano, senza più il Maggio. "Fortunati i miei predecessori - ha sottolineato Colombo - che hanno potuto solo godere della gestione e non avere i problemi che adesso toccano a noi, a me e Francesco Ventriglia che ci siamo impegnati a tal punto da dedicarci completamente al Maggio trasferendoci qui a Firenze per seguire attentamente la situazione.
Ci siamo impegnati e ci stiamo impegnando sul reperimento degli sponsor, sull'aiuto che ci può arrivare anche da.. scusa se te lo dico qui - si rivolge a Renzi - ma Matteo, chiediamo un aiuto anche al Comune, ed al presidente Enrico Rossi. Ventriglia con il corpo di ballo ha fatto un grande lavoro; noi stipendiamo ballerini che non sono più neppure in grado di alzare una gamba. Siamo all'assurdo di dover stipendiare gente che non lavora da anni, quando basterebbe un nucleo di 25 persone cui affiancare volta per volta elementi necessari" Il fatto è che il Maggio, a detta dei revisori dei conti cartacei (di telematico non esiste nulla per ammissione della sconfortata soprintendente) potrebbe vivere anche con 130 unità in meno, tra amministrativi soprattutto.
"Però non abbiamo mai parlato di licenziamento - ammettono Renzi e Colombo - salvo che per l'ipotesi di dismissione totale, ma non vogliamo arrivarci" "Arriveremo al pareggio nel 2012 - promette Renzi - per questo però chiediamo un sacrificio a tutti, ai dipendenti in primis ai quali chiediamo uno sforzo della riduzione del 6,8% dei compensi". Una operazione che secondo i calcoli porterebbe un risparmio immediato di 2,3 milioni. E sulle divergenze interne tipo la contestazione delle Maschere? "Ci sono delle situazioni che potrebbero essere gestite con dei semplici bandi, i dipendenti potrebbero costituirsi in cooperativa e fare un'offerta e magari vincere ed ottenere l'appalto, sarebbe tutto più semplice".
Il primo cittadino si lascia scappare anche una battuta sugli orti delle cascine che vedrebbero impegnati in qualità di contadini alcuni dipendenti del Maggio. Solo una battuta? Non si parte certo dal fair play nella distensione tra i soggetti in causa. Previsto però per ottobre un dibattito pubblico nel Salone dei 500 per affrontare la questione con la cittadinanza. Francesca Colombo poi, non le manda a dire e, se la prende con chi ha "gonfiato" il caso della trasferta in Giappone (qualsiasi riferimento ai giornalisti è puramente casuale), che su Firenze ha suscitato critiche a non finire, ma nel mondo ha ricevuto plausi ed attestati di stima per aver preso un impegno e concluso la travagliata trasferta nipponica, nonostante i fatti accaduti.
La soprintendente ha ricevuto pesanti critiche dall'intero consiglio provinciale a schieramenti trasversali per aver disertato un incontro fissato da diverse settimane con le commissioni preposte agli enti culturali e lavoro. Tema, manco a dirlo, la discussione del risanamento. Un comportamento ritenuto "irrispettoso" ma che Colombo ha rimandato al mittente, scusandosi, e dichiarando di aver avuto un lungo colloquio con i rappresentanti sindacali ed aver per questo preferito restare "con i miei dipendenti" piuttosto che recarsi altrove. di Antonio Lenoci