Firenze - Richiesta di un incontro urgente al presidente della Regione Toscana per valutare le prospettive della proposta di legge regionale sui riassetti istituzionali - attualmente all’esame del Consiglio regionale - alla luce della manovra di Ferragosto e in particolare dei provvedimenti relativi ai Piccoli comuni. È la richiesta che arriva a conclusione della Consulta dei piccoli comuni di Anci Toscana, che si è riunita oggi a Firenze allargata anche ai sindaci dei Comuni sotto i 1000 abitanti e a cui ha fatto seguito un incontro con i rappresentanti di Uncem Toscana. “Le modifiche che si stanno prospettando rispetto al DL 138/2011 del Governo in tema di tagli ai trasferimenti statale sembrano tenere conto solo molto parzialmente delle richieste espresse da Anci e Uncem e riaffermate dalla manifestazione di ieri a Milano – afferma Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano e coordinatore della Consulta Piccoli comuni di Anci Toscana -.
Ancora fra l’altro non è chiaro se i tagli riguarderanno indistintamente e in modo lineare tutti i Comuni, cosa che risulterebbe devastante per quelli sotto i 5000 abitanti”. Secondo la Consulta piccoli comuni di Anci Toscana, che ha deciso di proseguire la mobilitazione degli amministratori assieme a Uncem e Lega delle Autonomie, le modifiche al DL che si stanno delineando non sembrano aver accolto le richieste di uno stralcio dell’articolo 16: “Se è vero – afferma Vanni – che non ci sarà la cancellazione dei Comuni sotto i 1000 abitanti, è altrettanto vero che si interviene in maniera pesante sull’autonomia e sui livelli di rappresentanza di tutti i Comuni sotto i 10.000 abitanti.
Si continua ad insistere in un’assurda e ingiustificata equiparazione dei piccoli comuni con i costi della politica e si riduce drasticamente la rappresentanza democratica dei cittadini nelle assemblee elettive a fronte di gettoni di presenza per i consiglieri e di indennità per gli assessori e per i sindaci assolutamente irrisorie”. “E’ veramente mortificante e incredibile – conclude Vanni – che l’unico taglio ai costi della politica che si realizza immediatamente sia quello relativo agli amministratori dei piccoli comuni, che in questo momento vengono rappresentati come i responsabili dei costi della ‘casta’.
Una situazione offensiva per quanti si impegnano nei piccoli comuni con uno spirito di volontariato e di servizio ai cittadini”.