“Le caratteristiche della nuova cultura digitale ne fanno un fenomeno tra i più innovativi della storia umana” con queste parole ha esordito il suo intervento Nicola Novelli, direttore di Nove da Firenze, ospite ieri sera alla Festa Regionale del Partito Democratico a San Miniato (Pisa). L'occasione il dibattito intitolato "Nuove illegalità, internet tra libertà e pericoli" a cui partecipavano Federico Gelli, per il Forum legalità e sicurezza del Pd Toscana, Paolo Chiappini, direttore della Fondazione Sistema Toscana, Alessandra Maggi, presidente dell'Istituto degli Innocenti. “Dobbiamo accettare di esser protagonisti di un cambiamento epocale animato dalla nuova comunicazione on line -ha proseguito Nicola Novelli- per quantità di contenuti prodotti Internet è il più clamoroso fenomeno di diffusione del pensiero umano, una quantità tale da trasformarsi in qualità, come dimostrano esempi quali Wikipedia.
Altra caratteristica fondamentale del web l'economicità dei costi di produzione e distribuzione, che mettono in condizione qualunque individuo di entrare in contatto con chiunque altro nel mondo, una sorta di imprevisto comunismo delle idee che è la costante di una nuova economia non monetaria che si sta diffondendo. Questo è dovuto anche alla straordinaria riproducibilità dei documenti digitali che mettono in condizione di fruire di una quantità di risorse di approfondimento mai viste prima.
Infine la persistenza della disponibilità di contenuti nel tempo, il fatto cioè che i documenti digitali potranno rimanere on line teoricamente per sempre, apre scenari inusitati anche da un punto di vista giuridico, cosa che i grandi gestori del web hanno già ampiamente sperimentato negli ultimi anni, con controverse vertenze sui temi della diffamazione e della responsabilità dei materiali pubblicati da soggetti terzi sui social network”. “Certo questo nuovo mondo, come tutte le dimensioni sociali in tutte le epoche, cela pericoli e rischi per la sicurezza -ha ammesso il direttore responsabile di Nove da Firenze- è il caso del phishing dei dati riservati, come della violazione dei profili personali nei social e della sostituzione di identità.
Come operatore di internet -ha spiegato Nicola Novelli- reputo che la miglior medicina per questi mali sia la conoscenza approfondita dello strumento. Mano a mano che gli utenti prendono maggiore confidenza con le risorse on line, diventa sempre più difficile che i malintenzionati riescano a mettere nel sacco un pubblico più smaliziato. Per altri aspetti invece, come i diritti d'autore, o per meglio dire, i diritti riservati di sfruttamento sui contenuti digitali, si deve avviare un dibattito globale per ridefinire i limiti e le garanzie commerciali, che esistono e sono stati dilatati dalla legislazione dell'ultimo secolo.
Non è detto che nel terzo millennio la tutela dei diritti sia più vantaggiosa per gli interessi collettivi che lo sviluppo e la disponibilità di contenuti digitali a basso costo”. “Una cosa è certa -ha concluso il suo intervento il fondatore di Nove da Firenze- il legislatore nazionale è chiamato a coinvolgersi nel confronto internazionale su questi inediti temi, che però sono determinanti per il nostro futuro collettivo. In questo l'età media della classe dirigente del nostro paese non aiuta l'Italia a confrontarsi consapevolmente con il futuro.
Il mese scorso il Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU a Ginevra ha diffuso un rapporto sull'Accesso a Internet. L'Organizzazione delle Nazioni Unite propone alcune linee guida a tutela delle libera espressione on line:
1) una censura trasparente e solo per mezzo dei tribunali, 2) nessun automatismo di controllo sui service provider (tipo obblighi a registrare la propria identità per l'accesso), 3) l'attenzione a non trasformare la lotta al terrorismo in un'occasione di censura indiscriminata, 4) la decriminalizzazione del reato di diffamazione, 5) l'affermazione di internet come diritto umano insopprimibile del cui accesso nessuno può essere privato.Pare evidente che su tutti questi temi l'Italia abbia una posizione di retroguardia se non reazionaria”.