di Nicola Novelli, direttore responsabile di Nove da Firenze Presidente di Comunicazione Democratica, associazione di promozione sociale Internet è un meccanismo complesso in evoluzione, un mondo che vive di vita propria. Un'immensa quantità di elementi separati contribuisce al funzionamento di un insieme, che è molto più ricco della somma delle sue parti. Anche chi ha contribuito a realizzarlo -specie nel nostro paese- e lo costruisce giorno dopo giorno, raramente si ferma a domandarsi: “Che cosa abbiamo creato?”.
Ci troviamo di fronte ad un sistema incredibilmente complesso, con una topologia a larga scala che richiedeebbe maggiore consapevolezza. Nel corso della tavola rotonda sull'Intelligenza Strategica a Palazzo Medici Riccardi ci interrogheremo sul cambiamento culturale ed economico che la comunicazione digitale induce nella società contemporanea, in particolare sull'informazione in giornali, riviste e blog on line. Racconteranno la propria esperienza amici che da anni si cimentano nella comunicazione on line per imprese, Enti locali, testate tradizionali, università e mondo della formazione, associazionismo. La forza dei legami deboli Internet è una rete virtuale dove i nodi sono le pagine web.
Ma più in generale le reti sono la chiave per comprendere il mondo complesso che ci circonda. Piccoli cambiamenti riguardanti qualche link possono alterarne la topologia e far emergere nuove possibilità. Il potere del web sta tutto nell'interconnessione dei link, localizzatori di risorse grazie ai quali possiamo muoverci da una pagina all'altra. I link sono legami sociali deboli e di trasparenti, che tengono insieme la società dell'informazione. Comprendiamo l'importanza di concedere, o rimuovere un link.
Eppure si ritiene che non più del 15% delle pagine web offrano link a punti di vista discordanti. Questa limitazione all'accesso al diverso incoraggia la segregazione sociale e, alterando la topologia della rete, nel tempo si autorafforza. I Connettori Sono i soggetti che manifestano una spiccata predisposizione alle relazioni di rete sociale. Anche on line la posizione di una pagina dipende dalle relazioni con gli altri documenti on line, tramite i link. E anche Internet manifesta un'alta disparità nella propria topologia, con pochi hub estremamente conosciuti in una mare di siti scarsamente frequentati.
Vi sono poi siti che per la loro caratteristica apertura a link esterni facilitano la navigazione e altri che appaiono assolutamente chiusi alle relazioni esterne. Questa è una tendenza che Google ha provato a equilibrare -forse con l'eccezione dei siti giornalistici- migliorando il proprio algoritmo di ricerca e rispondendo sempre meglio alle domande dei suoi utenti. Ma nell'internet italiano si riflette ancora la caratteristica rete sociale a cluster, con una sorta di conformazione piramidale.
Nel nostro paese infatti non sono molti i siti in grado di dialogare con ambiti sociali differenti. Eppure questo tipo di siti è importante perché è l'unico in grado di innovare velocemente le abitudini e accorciare le distanze all'interno del sistema. Tipicamente i siti commerciali, ma in parte anche quelli della pubblica amministrazione, contengono pochi link verso l'esterno, contraddicendo la propria natura di ipertesti. Si sono strutturati così sorta di continenti separati, isole che difficilmente comunicano tra di loro. Internet come archivio, o come vetrina? Il web è un grande archivio digitale della conoscenza umana, ma si ha la senzazione che in Italia venga interpretato spesso come una semplice vetrina.
La responsabilità è dei realizzatori che organizzano i propri siti come isole separate. Per fortuna abbiamo i motori di ricerca che gestiscono la complessità e tengono in ordine lo spazio virtuale, aiutandoci a capire come è fatto. Molto dobbiamo all'Intelligenza Strategica dei fondatori di Google, uno strumento che sino ad oggi ha garantito innovazione, obiettività della selezione dei dati e neutralità commerciale. Eppure è importante capire che basterebbe uno sforzo relativamente piccolo per alterare l'accesso alle informazioni.
Non accadrà mai, ma è giusto domandarsi: che cosa perderemmo se accadesse? Gran parte della vita creativa è presente sul web, ormai il mezzo principale di espressione intellettuale. Con un punto debole: la sua natura immateriale. Ognuna di queste opere rischia l'oblio se non viene adeguatamente posizionata e manutenuta on line. Chi ne garantisce la disponibilità per le generazioni future? Firenze e la Toscana hanno la straordinaria responsabilità di un immenso patrimonio culturale immateriale e georeferenziato al territorio (pensate a concetti quali “Rinascimento”).
C'è in noi sufficiente consapevolezza dell'obbligo di garantire anche on line la salvaguardia di questa eredità secolare? Piuttosto che realizzare costose vetrine, chi ne ha la possibilità -penso sopratutto agli enti pubblici- non farebbe meglio a indirizzare le proprie risorse verso l'organizzazione e la promozione dei contenuti già presenti? Credo che dovremmo fare un serio sforzo, con il sostegno pubblico, per andare oltre il naturale sviluppo di Internet. Cioè ambire ad una nostra mappatura della rete toscana che metta a disposizione di chiunque, in tutto il mondo, i contenuti attuali e passati della nostra Intelligenza.
Questa è una Funzione Strategica di Internet per la sopravvivenza del nostro territorio. Questa è un'azione su cui investire per consolidare il segmento toscano della rete.