Buone notizie per il turismo toscano: il trend positivo del 2010 continua nel 2011. I dati relativi all'indagine campionaria promossa dal Centro Studi Turistici, e illustrata stamani da Toscana Promozione in un incontro pubblico alle Murate con l'assessore regionale al turismo Cristina Scaletti, mostrano sia un giugno in crescita (+1,3%) che una previsione positiva per luglio/agosto (+1,1%). La crescita delle presenze nel periodo estivo è, anche per quest'anno, trainata dal turista estero (+1,6%) ma segnali di ripresa si stanno registrando anche per il cliente italiano (+0,5%).
In base alle prenotazioni già acquisite, il trend dei mercati stranieri per luglio-agosto risulta in diminuzione per Germania, Austria, Inghilterra e Giappone, in crescita per Spagna, Paesi Scandinavi, Belgio, Francia, Russia, Paesi dell’Est, Canada, Brasile e India. Si registra una sostanziale stabilità per Svizzera, Stati Uniti e Cina. A giugno si dovrebbe registrare un aumento di oltre 100.000 presenze complessive r ispetto al 2010. In crescita le città d’arte: buoni le previsioni di Firenze, Siena, Lucca e Arezzo.
Le prenotazioni per luglio/agosto registrano un ulteriore aumento (+1,1%). In termini di prodotti, bene il balneare (+2,9% con un aumento di 270.000 presenze) con l'eccezione dell'Elba e della Versilia e la campagna (+1,5%) mentre per il termale e la montagna le prospettive appaiono ancora difficili. Un caso a parte sono i prodotti designati come “altro interesse” che aumentano a ritmi interessanti (12,1% a giugno con un aumento di 32mila presenze e 4,9% nel bimestre luglio/agosto). In questa voce si raggruppano prodotti turistici particolari (come l'enogastronomico e i turismi legati a sport e ambiente) che rappresentano la nuova frontiera del turismo legato non solamente alla destinazione, ma anche alla motivazione del viaggio.
Sono i cosiddetti “prodotti esperienziali” che stanno attirando sempre più l'attenzione degli operatori del settore. “Registriamo con soddisfazione queste previsioni che confermano il buon lavoro svolto dal sistema Toscana nel suo complesso, dai privati come dal pubblico – ha commentato l'assessore Scaletti -. Dobbiamo proseguire su questa strada, fornendo al turista il maggior ventaglio possibile di prodotti attraverso i mezzi più funzonali e moderni, come il web, per far incontrare offerta e domanda in modo ottimale e funzionale alla valorizzazione sostenibile della nostra ricchezza storica e culturale.
Occorre invece evitare ritorni al passato come la tassa di soggiorno, una scelta centralistica e antiquata che non porta benefici e rischia con i suoi aggravi di frenare la ripresa in atto”. Per quanto riguarda l’unico compito affidato in questo campo alle Regioni, lasciate a margine delle decisioni, l'assessore ha confermato che è in dirittura finale (è all'esame del Consiglio regionale) il regolamento regionale che stabilisce i criteri per l’elenco dei Comuni che potranno introdurre la tassa di soggiorno (oltre ai comuni capoluogo e alle unioni di comuni che possono farlo in base alla legge nazionale).
“In Toscana – ha concluso l’asssessore Scaletti - faranno riferimento agli Osservatori turistici di destinazione, in grado di introdurre elementi di sostenibilità, di identità e di qualità a cui vincolare la possibilità di introdurre la tassa di soggiorno”. “Gli operatori del settore turistico toscano fino ad oggi non sono stati messi in grado di lavorare in rete fra loro nonostante la nostra regione abbia attrattive e territori che potrebbero e dovrebbero essere sistematicamente proposte ai turisti attraverso una precisa pianificazione e programmazione – ha dichiarato Marina Staccioli, vicecapogruppo Lega Nord Toscana in Regione -.
Purtroppo, la Regione non ha mai incentivato né ha mai contribuito incisivamente a fare in modo che gli operatori del settore facessero sistema tra di loro. Il portale della Regione Toscana dedicato al turismo, rispetto ad altri portali come per esempio quello del Trentino Alto Adige, manca di fruibilità e ad un elevatissimo numero di accessi non seguono adeguati servizi. Mentre alcune Regioni hanno capito che per lanciare il settore turistico è necessario fare sistema tra operatori e territori ed è fondamentale l’uso di internet, la Toscana non è certamente all’avanguardia come si vuole far credere in quanto arriva a queste conclusioni con colpevole ritardo”. I dati del 2010 I dati dell'Osservatorio regionale del turismo sul 2010, illustrati stamani nello stesso incontro confermano quelli anticipati nelle scorse settimane.
Il rapporto annuale dell'IRPET ha registrato nel 2010 una capacità di reazione del sistema toscano alla crisi superiore al dato nazionale (+2,6% rispetto al -0,7% dell'Italia) con una note vole capacità di intercettare la domanda estera (+7,9% contro +2,4%) e di contenere maggiormente la perdita sul fronte interno (-1,9% contro -3,1%). Incoraggiante il dato sull'occupazione (+0,7%), in controtendenza rispetto agli altri settori produttivi anche se la crisi aveva colpito duramente nel 2009. Il settore rimane nel medio periodo uno di quelli più performanti (+30mila addetti fra 2001 e 2008). Le presenze dall'estero mostrano segnali interessanti: nel medio periodo, infatti, si registra una progressiva e positiva diversificazione dei mercati di provenienza: Francia (+9% nel 2010, con un +41% negli ultimi cinque anni) e Spagna (+11,3%), per non parlare dei paesi BRIC (soprattutto Russia +38%, Brasile +55%, Cina +39%) che hanno ritmi elevati di crescita pur con numeri ancora contenuti; una capacità di gestire le congiunture economiche (mercato inglese +5,6% e, soprattutto, statunitense +20%); e, nell'ultimo anno, una ripresa del mercato tedesco (+1,5%). Sul mercato interno le difficoltà sono generalizzare con un particolare segno negativo per le presenze di provenienza regionale (-2,7%) e una contrazione della durata media delle vacanze (e questo incide sopratutto per il turismo delle famiglie).
A livello di aree geografiche, hanno avuto importanti risultati tutte le città d'arte (Firenze +10,8%, Pisa +5,8%, Lucca +5,2%, Siena +3,1%), mentre tutte le aree della costa risultano nel 2010 in difficoltà. Le presenze calano sulle coste di Massa Carrara (-5,2%), Livorno (-2%), Grosseto(-3,7%), Versilia (-0,9%) e Arcipelago Toscano (-0,6%). Il risultato è legato alla maggiore dipendenza di queste aree dal mercato interno, che coinvolge anche il prodotto montagna (-6,3%).