“L'Idv esprime la propria solidarietà ai lavoratori delle fabbriche del gruppo Lucchini di Piombino, Trieste, Lecco e Bari". Lo afferma in una nota il Responsabile del Dipartimento Lavoro-Welfare Idv, Maurizio Zipponi. “Il percorso concordato dal sistema bancario per permettere una fuoriuscita dalla crisi finanziaria, con una soluzione industriale di rilancio - aggiunge Zipponi - sarebbe infatti danneggiato e compromesso da notizie relative a un fondo inglese, conosciuto tra i 'fondi pirata', che avrebbe deciso di acquisire le azioni per operazioni di mera speculazione finanziaria”. “Di fronte a una simile prospettiva, quegli imprenditori italiani che si erano dichiarati più che disponibili a rilanciare l'intera produzione dell'acciaio italiano, rischiano di scomparire e, di conseguenza, il futuro dei lavoratori ne risulta compromesso.
Per l'Idv, il governo e gli attuali amministratori della società devono adottare le misure straordinarie ed eccezionali previste dalla legislazione italiana”.“Ma per farlo – conclude Zipponi - e scongiurare così l'ennesimo disastro, rimangono solo pochi giorni: il 24 giugno è, infatti, l'ultima data utile per la ristrutturazione del debito della Lucchini. Chiediamo quindi un impegno concreto da parte del governo, fino ad oggi ancora latitante, al fine di favorire un piano nazionale sulla siderurgia che definisca precise politiche industriali per lo sviluppo del settore e il rilancio degli stabilimenti italiani”. “Questa mattina una delegazione di Italia dei Valori ha partecipato al presidio dei lavoratori delle acciaierie di Piombino”, aggiunge Roberto Rizzo, Responsabile del Dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscana.
“Abbiamo condiviso insieme a sindacati, Rsu e a tutte le istituzioni la necessità di fare un fronte comune, nei confronti del Governo e delle banche, affinché il 24 giugno si impegnino a sottoscrivere l’accordo per salvare le acciaierie e avviino un percorso di ricerca di nuovi imprenditori che garantiscano la difesa del ciclo integrale e seri investimenti sull’alto forno e sulla produzione di acciaio di qualità”.