Cinque profughi provenienti dalla Libia accolti a Pontassieve e sistemati presso un locale messo a disposizione della Parrocchia di Molino del Piano. Si tratta di cinque operai che sono fuggiti a seguito dello scoppio della guerra e che troveranno alloggio temporaneo nella frazione del Comune di Pontassieve Il loro arrivo è previsto per stasera – 3 giugno – in pullman da Bari. L’amministrazione si è subito messa in moto - tramite l’assessore alle politiche sociali Monica Marini - individuando un luogo idoneo e le associazioni del territorio si sono subito attivate per permettere di garantire un supporto a queste persone, dalla stessa parrocchia, al’associazione Filarmonica Puccini che offrirà le cena al loro arrivo, al Circolo la Torretta che offrirà la cena domani sera fino alla Croce Azzurra di Pontassieve che ha stanziato dei buoni per l’acquisto di cibo e generi di prima necessità. I cinque uomini sono dotati di permesso di soggiorno temporaneo e resteranno a Molino del Piano in attesa della conclusione della procedura di riconoscimento dello status di profughi.
"Nei prossimi giorni – spiega il sindaco Marco Mairaghi - il nostro compito sarà quello di agevolare la loro permanenza qui, e lo faremo operando in collaborazione e coordinamento fra le Istituzioni e il tessuto delle associazioni locali". Tutta l'operazione avviene sotto il controllo del Dipartimento della Protezione Civile nell'ambito dell'accordo fra Governo e Regioni, che hanno stanziato un apposito fondo, sugli interventi a favore di profughi ed immigrati provenienti dal Nord Africa e dall'Africa sub Sahariana.
L'accordo affronta l'emergenza umanitaria privilegiando la collaborazione con i Comuni, consentendo l'insediamento temporaneo di piccoli gruppi di immigrati sul territorio nazionale secondo una distribuzione ragionevole che escluda l'ipotesi delle tendopoli. Il Ministro dell'Interno ha optato per il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo ai sensi dell'articolo 20 del testo unico sull'immigrazione, che dovrebbe consentire ai profughi di muoversi liberamente all'interno degli Stati aderenti al trattato di Schengen.
Un numero esiguo di immigrati che distribuito in più comuni permette di far fronte, come Regione Toscana, alla grande emergenza umanitaria che si è c reata in seguito alla guerra scoppiata in Libia. Una soluzione – conclude Mairaghi - che ha visto la nostra Regione protagonista, alla quale abbiamo dato subito il nostro assenso per accogliere i rifugiati. La Regione stessa si è battuta con l’impegno diretto del presidente Rossi proprio perché la distribuzione di piccoli gruppi fosse meglio gestibile favorendo un’accoglienza più sostenibile per il territorio”.