Unicoop Firenze chiude il 2010 con 2,3 miliardi di fatturato (+2,4% rispetto all’anno precedente; 2,2% al netto dell'inflazione), mentre l'utile di esercizio è stato pari a 29,4 milioni di euro. Un risultato molto positivo, considerando che la ripresa economica nell'anno è stata debole (+1,2%), i consumi alimentari sono ulteriormente diminuiti (-0,3%) e la grande distribuzione alimentare in Italia ha registrato solo un +0,4% (Fonte Istat). Si tratta dunque di una crescita della quota di mercato a valore e quantità, che premia il grande sforzo della cooperativa per sostenere il reddito delle famiglie oggi in gravi difficoltà.
Abbassando il margine commerciale su 500 prodotti di prima necessità e con sconti promozionali ricorrenti, soci e consumatori hanno realizzato un risparmio di quasi 30 milioni di euro considerando solo i prodotti a marchio Coop. La politica del contenimento dei prezzi nel biennio 2009-2010 ha fatto sì che l’inflazione interna si mantenesse addirittura negativa (-0,50%). L’incremento Istat dei prezzi alimentari è stato al contrario molto più sostenuto (+2,6% nel 2009 e +0,2% nel 2010). Da molti anni ormai Unicoop Firenze è leader di convenienza in Italia e questa pressione ribassista sui prezzi fa sì che tutti i competitor si adeguino.
Risultato: la Toscana è in assoluto la regione in cui è più conveniente fare la spesa. Il consumatore toscano, secondo la rilevazione di un importante istituto di ricerca specializzato, risparmia circa il 4,2% rispetto alla spesa media fatta presso super e iper in altri luoghi d’Italia. Quali sono le regioni più care? Secondo questa classifica una è a sud, l’altra a nord. In Calabria, facendo la spesa in un super o iper, si spende l’8,6% in più rispetto alla Toscana. In Val d’Aosta l’8,4% in più.
Un primato non proprio invidiabile. Un altro risultato importante da ascrivere al 2010 è il sostegno di Unicoop Firenze all'economia regionale, a fronte di una crisi che colpisce duramente anche il comparto agro-alimentare toscano. Lo scorso anno il valore degli acquisti presso gli oltre 700 fornitori toscani è stato pari a un quarto del totale, in crescita di ben 5 punti percentuali rispetto al 2009. La quota degli investimenti per garantire lo sviluppo e l'ammodernamento della rete di vendita è stata di quasi 100 milioni di euro.
