Firenze - Niente teloni di plastica e recinzioni con vasi di fiori e piante; grigio e marrone come colori predominanti; vetro, acciaio, alluminio, legno, pietra serena come materiali principali, ispirati allo stile fiorentino; sei diversi ‘modelli’ formali a cui fare riferimento, a seconda delle diverse aree del centro storico individuate dalla soprintendenza. Il lungo ed innovativo percorso per definire come saranno i dehors nel cuore di Firenze si è finalmente concluso: sono arrivate le nuove regole per i 320 spazi aperti di locali, bar e ristoranti che affollano strade e piazze della cosiddetta ‘zona Unesco’, ovvero la cerchia dei viali più l’Oltrarno.
Si chiude così l’era del ‘patchwork’ senza regole estetiche e di decoro che fino ad oggi aveva governato il settore, ed entro il prossimo 15 novembre tutti si dovranno adeguare alle novità approvate nell’ultima seduta di giunta, con una delibera che è la sintesi delle indicazioni emerse sia dal concorso internazionale di idee che ha selezionato i sei modelli di riferimento, sia dalla consultazione on line con i cittadini. “Siamo arrivati al capitolo finale di un percorso molto ambizioso: riqualificare tutti questi manufatti nel centro storico di Firenze, che da un lato aumentano considerevolmente i fatturati dei locali, e dall’altro hanno un impatto importante sull’immagine della città – spiega il vicesindaco Dario Nardella – Dopo le valutazioni della prestigiosa commissione giudicatrice del concorso, che aveva scelto i progetti fra gli oltre 60 pervenuti, potevamo anche scegliere di fare una sintesi fra i sei vincitori; questo però avrebbe potuto portare ad una eccessiva omologazione, con il rischio di dehor tutti uguali fra loro.
Con la soluzione adottata invece ogni gestore, una volta stabilito in che tipologia di area ricade il suo locale, potrà scegliere fra i modelli abbinati a quell’area. Sioamo la prima città in Italia ad aver intrapreso questa strada, che già altre vogliono seguire; l'obiettivo è avere un centro storico esempio di decoro urbano”. Da ora i gestori avranno 60 giorni di tempo per presentare i nuovi progetti; dal momento della presentazione gli uffici dovranno visionare le pratiche e dare una risposta entro massimo tre mesi.
Dal 15 novembre prossimo tutti i dehor che non rispondono alle nuove regole dovranno essere smantellati per far posto ai nuovi; chi non è ancora pronto, ma ha già l’autorizzazione, potrà terminare i lavori anche successivamente. L’autorizzazione durerà non più solo uno ma tre anni. “Le diverse tipologie scelte lasciano un margine progettuale (in quanto a tipologia e dimensioni), a seconda dei luoghi dove deve inserirsi l’occupazione – spiegano i tecnici - Potranno essere scelte coperture a scomparsa o semplici ombrelloni a baionetta, tamponature con vetro temperato frame less, o solo ringhiere metalliche.
Le pedane obbligatorie, nelle più importanti piazze storiche, dovranno essere realizzate in materiali di pregio quali multistrato marino, legno trattato o pietra”. Le quattro tipologie indicate dalla soprintendenza prevedono aree dove è possibile mettere solo sedie e tavolini senza pedana né ringhiera (zone A: piazze Libertà, d’Azeglio e San Lorenzo); aree dove possono essere installate pedane e ringhiera senza copertura stabile, solo con ombrellone e aperte da tutti i lati (zone B: piazze Santa Maria Novella, dell'Unità Italiana, Santa Maria Soprarno, dei Nerli, Pitti, della Passera, Santa Felicita, del Carmine, Torquato Tasso, dè Rossi, vie dei Gondi, dè Vecchietti, Largo Bargellini.
Piazzale Michelangiolo e terrazze, Piazza Poggi e Rampe, Via e Porta San Niccolò, Mentana, Piazze del Duomo, San Giovanni, della Signoria, , San Firenze, Santa Croce, SS. Annunziata, Vie Martelli, Magliabechi, Madonna degli Aldobrandini, della Spada); aree dove è possibile installare pedana e ringhiera con copertura stabile aperta su tutti i lati (zone C: Piazze di Indipendenza, San Marco, Piazze Ognissanti, Santo Spirito, San Felice, del Tiratoio, Porta San Frediano, Porta San Miniato, vie dei Renai e San Miniato); aree dove è possibile installare pedana e ringhiera con struttura chiusa su più lati e copertura stabile (zona D: piazze Strozzi, del Mercato Centrale, della Repubblica, Ghiberti, Brunelleschi, Piazza Demidoff, Piazze Beccaria, Vittorio Veneto, Piazzale Donatello).
Infine, le aree dove non è consentita alcuna installazione sono piazze Antinori, Frescobaldi, Rucellai, Santa Trinita, S.Maria Nuova, Bambini e bambine di Beslan, Piazzale degli Uffizzi, Ponte Vecchio, vie Calimala, Calzaiuoli, del Corso, Guicciardini, Por Santa Maria, Maggio, del Proconsolo, Roma, Speziali, Tornabuoni e Via della Vigna Vecchia, Via Battisti, Via degli Alfani [da v.Ricasoli a v. dei Servi], Via Ricasoli [da P.zza San Marco a P.zza Belle Arti compresa], Via dell’Agnolo [da Viale Giovine Italia a Borgo Allegri], Borgo Albizi [dal 2 6/r (lato sinistro) al n° 40/r (lato destro]