“Sul concorso per i dehors bandito dal Comune non ci è stata data la possibilità di fornire il nostro contributo. Lo diciamo con amarezza, ma è così”. L’Ordine degli architetti della provincia di Firenze prende la parola sul concorso di idee per i concept degli spazi esterni di bar e ristoranti del centro storico, con la volontà di chiarire alcuni aspetti della questione. Il concorso è stato presentato dal Comune come “il risultato di un confronto con l’Ordine degli architetti”, ma in realtà l’Ordine ha avuto poca o nessuna voce in capitolo.
“In aprile – spiega il consiglio dell’Ordine – l’amministrazione comunale ci ha rivolto un invito a revisionare una bozza del bando del concorso e noi abbiamo immediatamente risposto sì, nello spirito di collaborazione tra istituzioni che perseguiamo dalla data del nostro insediamento. Ma dopo aver dato la nostra piena disponibilità e aver sottolineato agli uffici comunali gli aspetti della bozza del bando che non ci convincevano, non abbiamo saputo più niente fino all’invito alla presentazione del concorso che si è svolta l’11 giugno all’EX3”.
Prova ne è che nel bando di concorso non c’è traccia dei suggerimenti e delle osservazioni tecniche avanzate dagli architetti su richiesta del Comune. “Per esempio – sottolinea il consiglio dell’Ordine – avevamo suggerito di coinvolgere la Sovrintendenza ai beni architettonici anche nella giuria, perché sarà poi la Sovrintendenza a dover dare il via libera definitivo ai progetti. Inoltre la giuria verrà resa nota dopo la consegna degli elaborati: noi consigliamo vivamente di nominarla e presentarla prima possibile.
Un altro aspetto che non ci convince – continuano i rappresentanti degli architetti fiorentini – è il poco tempo concesso dal bando per elaborare e presentare i progetti: appena 45 giorni. Peraltro la scadenza cade nel bel mezzo di agosto, cosa che rischia di scoraggiare la partecipazione. E ancora: vista la possibilità di presentare progetti di tipologie diverse (con pedane, senza pedane, con strutture chiuse o senza), non sarà poi difficile compararli?” L’Ordine degli architetti rinnova dunque i suggerimenti già avanzati all’amministrazione comunale, di cui continua ad apprezzare l’idea di usare lo strumento del concorso per definire i prototipi di dehors.
“Naturalmente auspichiamo che questo bando, anche così com’è, porti a risultati positivi per la città. Ma visto che c’è ancora tempo per risolvere le forti criticità che presenta, rivolgiamo un appello al Comune: correggetelo, rendetelo più chiaro, e a beneficiarne sarà Firenze”. La replica dell'amministrazione fiorentina “Invece di affrettarsi in commenti sciatti e polemiche sterili, infondate e inesatte, l’Ordine degli architetti dovrebbe preoccuparsi di promuovere il più possibile un progetto che è nato proprio con l’obiettivo di valorizzare le tante professionalità presenti fra architetti, ingegneri e designer operati sul territorio.
Questa nota è un vero autogol”. Così il vicesindaco Dario Nardella replica alla presa di posizione dell’Ordine degli architetti della provincia di Firenze sul concorso internazionale di idee bandito dal Comune sui dehor nel centro storico della città. “Sono molto stupito delle critiche infondate e inesatte e dai giudizi affrettati espressi dalla nota – afferma Nardella – In primo luogo, non è vero che l’Ordine non sia stato informato e coinvolto.
L’amministrazione comunale ha inviato all'Ordine con largo anticipo una bozza del concorso, sul quale peraltro sono arrivati alcuni scarni suggerimenti che in parte sono stati recepiti dagli uffici della predisposizione del testo finale. In Palazzo Vecchio alcuni mesi fa si è anche tenuto un incontro alla presenza del presidente dell’Ordine, per condividere i principi di fondo che hanno portato Firenze ad essere la prima città a realizzare un concorso internazionale di idee su un tema così delicato e importante”.
Il vicesindaco aggiunge che l’Ordine “ha dimostrato inoltre una sorprendente superficialità nel citare il dato sulla durata del bando (che sarà aperto non per 45 ma per 60 giorni), nonostante che di questo argomento si sia perfino discusso nella iniziativa pubblica realizzata l’11 giugno scorso proprio in collaborazione con l’Ordine degli architetti. A quella tavola rotonda, oltre che la vicepresidente dell’Ordine Colomba Pecchioli, sono intervenuti autorevoli rappresentanti internazionali del mondo dell’architettura come Stefano Boeri, che ha giudicato il concorso come un’esperienza di altissima innovazione”.
Nardella continua affermando che l’Ordine “incorre nuovamente in una inesattezza nel citare il ruolo della soprintendenza che, al contrario di quanto sostenuto, è stata ampiamente coinvolta in una serie di incontri e livello tecnico con i funzionarii dello Sviluppo economico, che hanno portato a significative innovazioni nel testo finale. Inoltre ho personalmente invitato la soprintendente Marino a valutare una partecipazione nella giuria, ben consapevole che tale decisione spetta unicamente alla stessa soprintendenza”.
"La nomina della giuria alla scadenza del bando – precisa il vicesindaco – è infine un elemento di garanzia e trasparenza nella assegnazione dei premi, così come previsto nella disciplina normativa che riguardano i concorsi internazionali”. (ag) La contro-replica degli architetti “Sul bando per i dehors restiamo della nostra idea: alcuni punti si possono migliorare. Allo stesso tempo confermiamo la nostra piena disponibilità ad un confronto con il Comune, su questo come su altri temi”.
L’Ordine degli architetti della provincia di Firenze risponde così al vicesindaco Dario Nardella, che nel pomeriggio ha commentato la nota dell’Ordine sul concorso di idee per definire i prototipi degli spazi esterni di ristoranti e bar del centro storico. “La risposta del vicesindaco alle nostre osservazioni, espresse in modo pacato e con intenti costruttivi, ci sembra assolutamente sopra le righe. Di questo – dice il consiglio dell’Ordine – siamo dispiaciuti. Da parte nostra, tuttavia, resta ferma la volontà di collaborare lealmente con tutte le Istituzioni”.
Sul concorso per i dehors, gli architetti fiorentini hanno avanzato alcune proposte per migliorarne il bando: nominare subito la giuria, coinvolgere la Sovrintendenza ai beni architettonici nella giuria, dare più tempo per l’elaborazione dei progetti. “Confermiamo i nostri dubbi e le nostre proposte”, concludono i consiglieri dell’Ordine.