Firenze – “Prato è l’unica provincia della Toscana che, accanto al Progetto Moda, troverà un suo spazio specifico all’interno del Piano regionale di sviluppo (Prs) con un progetto mirato, pensato per fronteggiare il carattere di emergenza della crisi economica e il mutamento socio-culturale in atto nel suo territorio”. Lo ha detto la presidente della commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale, Caterina Bini (Pd), nel corso dell’incontro con le istituzioni e le categorie economiche e sociali della città tessile.
La tappa pratese è la penultima delle visite nelle aree di crisi che le commissioni Sviluppo economico ed Emergenza occupazionale, presieduta da Paolo Marini (Fed. Sinistra-Verdi), hanno voluto compiere in questi mesi nelle varie province della Toscana per conoscere da vicino l’impatto della crisi economica sui territori della Toscana ed ascoltare le proposte delle istituzioni locali e delle categorie economiche e sociali. L’emergenza giovanile, la sicurezza nei luoghi di lavoro e l’economia del distretto sono stati gli argomenti al centro dell’incontro pratese.
All’interno del progetto specifico del Prs per il distretto pratese, ha ricordato la Bini, sono previste misure a favore della legalità, dell’integrazione culturale, e numerosi interventi a sostegno alle piccole e medie imprese, del credito, dell’innovazione e delle infrastrutture. Dagli interventi delle istituzioni e delle categorie economiche e sociali pratesi sono emerse la difficoltà del distretto a far fronte alla concorrenza cinese, ma anche quella di affrontare il ricambio generazionale all’interno delle imprese pratesi.
Tra le richieste avanzate, invece, quella di rendere più agevole l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, rafforzare la rete infrastrutturale, considerata carente anche all’interno dell’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia, e investire in ricerca e innovazione per creare i presupposti per superare la concorrenza. Secondo il consigliere Giuseppe Del Carlo (Udc), “preso atto che quella di Prato è una crisi particolare per il suo tessuto produttivo quasi esclusivamente vocato al tessile, occorre una terapia d’urto più forte che altrove.
Serve un progetto speciale, indispensabile sia per ridare slancio al tessile sia per dare slancio alla diversificazione del tessuto produttivo”. “Anche questo incontro ha confermato quanto sia importante tenere in stretto collegamento i territori e la Regione”, ha dichiarato Marina Staccioli (Lega nord), vicepresidente della commissione Emergenza occupazionale, che ha criticato l’accordo del presidente della Regione Enrico Rossi con il ministero cinese per creare a Prato un centro per la ricerca e l’innovazione tecnologica.
“Il polo tecnologico per il tessile si faccia, ma va fatto per Prato e non per esportare i risultati in un Paese che crea concorrenza sleale”. Staccioli si è anche detta soddisfatta che il Prs abbia in parte recepito alcune proposte relative all’occupazione e ai finanziamenti all’impresa che la Lega nord aveva presentato in una sua proposta di legge. “Speriamo, con altri emendamenti al Prs, di essere utili ai territori toscani e a quello pratese in particolare”. Per Nicola Nascosti (Pdl), vicepresidente della commissione Sviluppo economico), si è trattato di un incontro interessante: “A differenza che nelle altre province, a Prato occorre ripristinare la concorrenza su basi di legalità.
Ma su questo il Prs non dice nulla. Serve eliminare il lavoro nero e serve il rispetto delle regole, così da restituire agli imprenditori basi di concorrenzialità vera”. Inoltre è necessario “capire bene come opererà il Centro di alta formazione della Provincia di Prato, che è al centro del dibattito delle istituzioni cittadine”. “Negli ultimi tempi c’è stato un lieve incremento del Pil nel settore tessile, al quale però non corrisponde un aumento dell’occupazione”, ha commentato Paolo Marini.
“Qualche segnale di ripresa occupazionale c’è stato negli altri settori, ma si tratta di occupazione precaria”. In questo quadro di difficoltà a farne le spese sono soprattutto i giovani in cerca di occupazione. “Il loro accesso al lavoro, anche per colpa di un cambio gestionale in tante piccole e piccolissime imprese, è diventato difficilissimo”, ha aggiunto. Il presidente Marini ha giudicato positiva la volontà espressa dalle istituzioni e dalle categorie economiche e sociali di guardare con interesse alla Green Economy come ad uno dei fattori che possono rilanciare lo sviluppo di Prato.
“Valuto inoltre positivamente l’atteggiamento di apertura dimostrato da alcuni soggetti istituzionali e delle categorie economiche e sociali rispetto all’accordo tra Regione e ministero cinese sulla creazione di un centro per la ricerca e l’innovazione. Il centro può rappresentare un’opportunità importante, perché attraverso il cofinanziamento cinese e l’impiego dei giovani ricercatori cinesi, che si stanno formando in tutto il mondo, può produrre quell’innovazione tecnologica e di prodotto di cui il tessile pratese ha bisogno per rilanciare il distretto”.