I presidenti dei consigli comunali dei Comuni della piana erano ricorsi alla lettera unitaria per rendere partecipe Enrico Rossi del personale punto di vista delle Istituzioni locali sull'iter adottato dalla regione per operare la variazione al Piano di integrazione territoriale "Ci sentiamo esautorati delle nostre rispettive funzioni, ci vengono imposti dei limiti che non hanno giustificazione" scrivevano i rappresentanti delle assemblee locali al presidente. "Rispondo agli appelli al rispetto dei ruoli istituzionali scrive Alessandro Cosimi presidente di Anci Toscana - all’impegno nell’agire partecipativo e non ultimo alla leale collaborazione fatta pervenire nelle passate settimane ai vertici della Giunta Regionale e ad Anci Toscana per la nota questione della proposta di variante al PIT finalizzata alla definizione del Parco della Piana.
Sono intervenuto in rappresentanza dei Comuni in Consiglio regionale alla consultazione sull’integrazione al PIT del 29 aprile u.s. per esprimere la posizione critica di Anci Toscana relativa alla reiterata vanificazione del percorso di programmazione e di pianificazione condivisa dalle amministrazioni e per ribadire l’assoluta necessità di scelte e strumenti condivisi fra tutti i soggetti, nel pieno rispetto delle rispettive funzioni amministrative. Per questo ho contestato l’applicazione del nuovo livello di pianificazione proposto - il progetto di territorio di rilevanza regionale – che creerebbe un rovesciamento dei ruoli ed avrebbe come risultato una situazione per la quale lo strumento del PIT diventerebbe sovraordinato al PRS e non viceversa.
La piena disponibilità dei Comuni a trovare una sintesi dei percorsi decisionali in nome dello sviluppo e della competitività della nostra regione - dimostrata anche rispetto alla revisione della legge 1 - non deve quindi in nessun modo essere confusa con la disponibilità ad adbicare al proprio ruolo, riconosciuto costituzionalmente, rispetto alla ferma tutela del quale ribadisco l’impegno dell’Associazione dei Comuni toscani"