Firenze – Le reti di imprese? “Uno strumento fondamentale per reggere la competizione internazionale – ha detto l’assessore Gianfranco Simoncini – , uno strumento perfetto per acquisire una dime nsione sufficiente per fare investimenti importanti, ma senza perdere le specificità delle singole aziende”. Uno strumento, da coltivare, su cui la Regione ha investito nelle scorse settimane 3 milioni di euro. Si è parlato di reti di imprese stamani nella sala Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti a Firenze.
La Cna, associazione di categoria degli artigiani, ci ha organizzato un’intero convegno: con una sfida, passare dalle attuali cinquecento reti d’impresa a cinquemila. “Puntare sulle reti: perchè le piccole e piccolissime aziende, che sono la stragrande maggioranza in Toscana, possano fare cose da grandi” è stato detto. “Usare le reti per con-correre per competere – ha ripetuto qualcun’altro – perché si può crescere anche con le piccole imprese”, se le piccole imprese si mettono insieme.
Ed è su questa strada che si è incamminata anche la Regione Toscana. “Ci può essere sviluppo solo se si investe con convinzione sul manifatturiero – ripete l’assessore alle attività produttive della Toscana, Gianfranco Simoncini – E’ il fulcro del nuovo programma regionale di sviluppo. Ma molte imprese dovranno riposizionarsi: con una maggiore internazionalizzazione, perchè il mercato interno è fermo e l’export è l’unico dato positivo e in crescita, con un maggior investimento su ricerca e innovazione, che poi vuol dire anche aiutare le imprese nell’accesso al credito, come abbiamo sempre fatto, ma anche con un supporto all’aggregazione delle imprese, per l’appunto”. Simoncini cita il bando, uscito appena il mese scorso, con cui la Regione sosterrà fusioni, unioni, consorzi ma anche la nascita e lo sviluppo di reti di imprese, formalizzate con contratti di rete.
Un bando da 3 milioni di euro. “I contributi – spiega l’assessore – saranno concessi per finanziare la spese per costituire le reti, ma anche per sostenere gli investimenti che verranno (macchinari, licenze o consulenze che siano) e perfino per assumere nuovo personale”. Per le consulenze il contributo è pari al 50 per cento. Per i costi di brevetto e altri diritti di proprietà industriale la percentuale scende al 35 per cento e tra il 20 e 10 per cento, in senso inversamente proporzionale alla grandezza dell’impresa, per tutte le altre spese.
Nel caso di assunzione di nuovo personale l’azienda riceverà invece da 2.000 a 6.000 euro a fondo perduto per ogni nuovo posto di lavoro creato, a seconda ch e il contratto sia a tempo determinato o indeterminato e delle caratteristiche degli occupati, ovvero se sono giovani, laureati, donne, lavoratori in cassa integrazione o in mobilità. “Per le aziende che costituiscono reti – conclude Simoncini davanti alla platea di artigiani – abbiamo anche pensato a forme di premialità e di priorità in altri bandi.
Le piccole e medie imprese hanno fatto la storia economica della nostra regione ma possono anche essere il nostro futuro, soprattutto se impareranno a lavorare in squadra”. In fondo, era stato detto durante la mattina, anche la famosa Silicon Valley americana è una realtà fatte di piccole aziende, tutte in rete. Un esempio, nel mondo, sicuramente di successo.