Protesta in Piazza Signoria: diminuite da parte dell’Amministrazione Comunale le ore di attività per i disabili, a rischio anche i posti di lavoro Davanti a Palazzo Vecchio, si è tenuto un presidio delle lavoratrici e dei lavoratori delle Cooperative Girasole e Matrix che operano presso il Centro Educativo Totem di Via Salvi Cristiani e degli assistenti domiciliari della Cooperativa Il Castello. "Il Comune di Firenze ha tagliato, a partire dal prossimo 1 giugno, per il Centro Educativo Totem 120 ore di attività di laboratorio, che equivalgono a due persone in meno in organico; nuovi tagli sarebbero previsti a partire dal prossimo settembre, quindi con una ulteriore riduzione delle attività del Centro.
Nonostante le rassicurazioni avute dal Comune, nello scorso mese di ottobre, sul mantenimento delle ore di assistenza domiciliare per gli operatori della Cooperativa Il Castello, le ore sono, invece, progressivamente diminuite di circa un terzo, con il rischio sempre più grave di licenziamenti o di contratti di solidarietà. Abbiamo più volte richiesto un incontro all’Assessore Saccardi, manifestando la nostra disponibilità ad aprire, al più presto, un tavolo di confronto, ma non abbiamo avuto risposte.
Durante il presidio, dove erano presenti molti disabili e le loro famiglie che vedono progressivamente diminuire il servizio, le lavoratrici e i lavoratori hanno incontrato Bruno Cavini, Portavoce del Sindaco Matteo Renzi, che ha espresso la disponibilità del Sindaco a sollecitare l’Assessore Saccardi a ricevere i rappresentanti sindacali e una delegazione di lavoratori per avviare il necessario confronto". “E’ palese il contrasto che si è verificato tra le parole del Sindaco Renzi che presentando il bilancio del Comune annunciava che non ci sarebbero stati tagli nei settori sociale ed educativo ed il taglio annunciato a partire dal 1° giugno nel servizio del CSE di Via Salvi Cristiani per 120 ore settimanali, pari ad oltre il 10% del monte ore complessivo.
– affermano i Consiglieri Comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo che hanno partecipato al presidio organizzato dai lavoratori sotto Palazzo Vecchio – Oggi l’Assessore Di Giorgi ha confermato che i tagli ci sono già e - diciamo noi - che non possono essere celati dietro una campagna mediatica del Sindaco né tantomeno motivati criticando che i costi sono maggiori rispetto agli altri servizi similari.” “Se il servizio del CSE di Via Salvi Cristiani costa di più degli altri, ci dobbiamo interrogare sul perché e non adottare un taglio netto del 10% delle risorse che obbligano ad una pari riduzione dell’orario dei lavoratori e ad un impoverimento dell’offerta e un chiaro peggioramento del servizio.
Ricordiamo al Sindaco e all’Amministrazione che non basta erogare i servizi senza guardare la qualità e fare mera propaganda politica dicendo che non si chiudono i servizi, quando invece ci sono tagli che hanno ripercussioni sulla qualità del servizio e sulla tutela lavorativa di coloro che qui ci lavorano.” “Se un ridimensionamento delle risorse ci deve essere prima di tagliare ore, l’Amministrazione avrebbe dovuto fare una valutazione anche dell’offerta e soprattutto valutare se il risparmio poteva essere recuperato dal netto divario che esiste tra il costo orario pagato dall’Amministrazione alla Cooperativa e quello che realmente va nelle tasche dei dipendenti.
– concludono Grassi e De Zordo - Sul settore del sociale e dell’educativo è inaccettabile veder tagliare ore di lavoro ai dipendenti delle cooperative che per il Comune lavorano e diminuire il sostegno educativo-abilitativo e assistenziale fondamentali alle persone con disabilità psico-fisiche gravi e medio gravi.”