La proposta toscana per alleggerire, almeno in parte, l’emergenza abitativa passa anche dai nuovi modi dell’abitare e del costruire. Autocostruzione, cohousing, alloggi temporanei. Sono queste le tipologie di intervento che la Regione punta ad incentivare con un bando da 13 milioni di euro che sarà pubblicato subito dopo l’estate e le cui linee guida sono state presentate stamattina, dall’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca, nel corso di un mini convegno organizzato nell’ambito di Terra Futura. “Tutta la discussione sulle nuove tecnologie, sulla compatibilità ambientale e la ricerca di modelli economici per un nuovo modo di abitare – ha spiegato Allocca – la considero un valore acquisito ed irreversibile delle politiche abitative regionali.
Se su questo terreno sono stati fatti passi avanti notevoli. Siamo invece indietro rispetto alla compatibilità sociale che si scontra con una fase delicatissima e con l’assenza, ormai da anni, di politiche pubbliche degne di questo nome”. T ra le misure del piano straordinario per l’edilizia sociale da 143 milioni ne è prevista una sperimentale, che sarà l’oggetto del bando, per la progettazione e attuazione di interventi pilota nel campo della bioarchitettura, bioedilizia e di strutture alloggiative plurifamiliari di natura temporanea.
“La misura è definita sperimentale – ha chiarito l’assessore – ma per noi significa non la realizzazione di qualcosa destinato a non avere seguito. Vorremmo invece, attraverso il bando, verificare seriamente la percorribilità di una strada che possa in seguito essere rilanciata con nuove risorse e nuovi bandi”. Allocca ha illustrato sommariamente le linee guida del bando regionale che, nelle intenzioni, sarà emanato il prossimo autunno. 13 milioni di euro la dotazione finanziaria, suddivisi secondo tre linee: la metà destinata ad interventi di co-housing secondo le tecniche della bioarchitettura e bioedilizia per la costruzione o recupero di alloggi da destinare ad affitto a canone inferiore a quello di mercato, un 25% per realizzare alloggi di rotazione, destinati cioè a persone o famiglie che si trovano in una condizione temporanea di disagio abitativo, ed il restante 25% per l’autocostruzione o autorecupero.
I destinatari del bando saranno i Comuni che però potranno rispondere non soltanto con progetti propri ma anche con quelli proposti da altri soggetti attuatori: società di gestione del patrimonio pubblico, cooperative edilizie, imprese di costruzione e cooperative di produzione e lavoro. Per il cohousing il contributo regionale, ad esclusione delle eventuali spese per l’acquisto degli immobili o delle aree edificabili, sarà del 100% del costo se l’intervento viene promosso e realizzato dal Comune o dal soggetto gestore Erp, mentre in caso di soggetto proponente privato il sostegno non supererà il 40% dei costi (fatte sempre salve le spese per l’acquisto degli immobili o delle aree).
Anche per gli alloggi di rotazione il sostegno regionale ai costi dell’intervento sarà totale ma, fino ad un massimo di 1 milione di euro. Per l’autocostruzione il sostegno finanziario non potrà superare i 5 mila euro dei costi di promozione, coordinamento e formazione, i 10 mila euro per quelli di progettazione ed i 25 mila euro per ogni alloggi realizzato. “Il bando – ha aggiunto Allocca – non avrà vincoli strettissimi, proprio per favorire il concorso di progetti e di idee, in modo possano arrivare suggerimenti e proposte per arricchire il percorso.
L’operazione non potrà essere completata in tempi brevi: dall’analisi, alla progettazione e alla realizzazione passeranno alcuni anni, ma confidiamo di avviare l’iter, dopo la chiusura del bando, entro il prossimo anno&rdqu o;. La misura relativa agli alloggi temporanei è, secondo Allocca, di grande importanza, tenuto conto di una situazione sociale che rischia di aggravarsi. “Non abbiamo – ha concluso Allocca – alloggi per far fronte a situazioni temporanee a costi contenuti. Sarebbe cruciale poter contare su un patrimonio che possa fare da polmone in attesa di trovare una sistemazione definitiva alle famiglie in difficoltà.
Ci aspettiamo fasi ancora più fosche sotto il profilo degli sfratti per morosità. Nel 2009 sono stati 6400, l’85% dei quali per morosità. Se le previsioni saranno rispettate rischiamo di avere dai 7 ai 10 mila sfratti esecutivi, una vera e propria emergenza sociale alla quale la Regione, soltanto con le proprie risorse, non sarà in grado di far fronte”.