“Una bella manifestazione, che apre squarci interessanti sul futuro e che continueremo per quanto possibile a sostenere”. Così si è espresso il presidente Enrico Rossi nel suo saluto inaugurale alla ottava edizione di Terra Futura, allestita alla Fortezza da Basso di Firenze. Rossi ha iniziato il suo giro tra gli stand dalla “Borsa delle Imprese responsabili”, nel Padiglione Cavaniglia, una iniziativa basata su incontri personalizzati tra aziende, associazioni, cooperative e pubbliche amministrazioni che vogliono instaurare relazioni e collaborazioni tecniche ed economiche all’insegna della sostenibilità e della responsabilità sociale.
Quest’anno gli appuntamenti programmati sono 500 in due giorni. “Terra Futura – ha detto il presidente – mette in luce esperienze che nascono da una volontà, un bisogno, un’idea e che producono aziende, rapporti, prodotti. Esperienze in cui la finanza non è fine a se stessa, non punta a fare soldi per fare altri soldi, ma è al se rvizio del lavoro e del prodotto. Tutto il contrario di quanto accade oggi e che è all’origine della crisi drammatica che viviamo, in cui hanno prevalso gli interessi forti, quelli del capitalismo finanziario”. “Qui c’è invece un’dea di sviluppo socialmente, economicamente e ambientalmente compatibile – ha continuato Rossi – che può essere un esempio su cui lavorare, supportando queste esperienze e creandone di nuove.
Importante è ripartire dalle persone e dal lavoro, che va riscoperto come valore fondante. E dai territori, che vanno ascoltati nelle loro proposte per trovare insieme una via d’uscita dalla crisi che non è solo economica ma anche morale. Questo è anche l’impegno della Regione Toscana, la direzione in cui intendiamo muoverci”.