La Conferenza regionale sulla Cooperazione, promossa dalla Regione Toscana e celebratasi a Firenze lo scorso 13 maggio, ha fatto emergere con chiarezza una volta di più l’importanza del modello cooperativo toscano, e non soltanto sul fronte economico. La conferenza rappresenta un periodico appuntamento che ogni tre anni fa il punto sullo stato della cooperazione toscana e approfondisce anche specifiche problematiche settoriali e di attualità delle cooperative (logistica, appalti, cooperazione sociale di inserimento lavorativo). Tutti i relatori hanno puntato sull’efficacia di una realtà che, di fronte alla crisi economica, ha saputo resistere meglio di tanti altri settori nonostante le difficoltà non siano mancate: le 4600 imprese cooperative toscane si sono rivelate più forti delle altre.
A confermarlo sono i dati: dal 2000 ad oggi è stata registrata una crescita costante e nel corso del 2010 c’è stato addirittura un aumento dell’occupazione del 3,7% rispetto allo scorso anno, e gli investimenti hanno retto facendo affidamento su risorse precedentemente accantonate. “La cooperazione toscana - ha commentato il Presidente di Confcooperative Toscana, Gianfranco Tilli - è ormai una realtà economica di grande importanza per la Regione perché riesce a produrre reddito e ad assicurare servizi che il sistema non sarebbe in grado di offrire ai cittadini in sua assenza, e soprattutto riesce a garantire livelli di occupazione più elevati ed una infrastrutturazione sociale dalla quale tutta la cittadinanza può trarre vantaggi diffusi”.
Del resto lo stesso assessore alle Attività Produttive della Regione, Gianfranco Simoncini, ha parlato del mondo cooperativo come di “un modello, non soltanto economico ma anche in qualche misura etico e sociale, che può influire positivamente sulla tenuta dell’intera regione. La Toscana – ha chiarito Simoncini – non avrebbe potuto dare la risposta che ha dato in questi mesi in termini di coesione sociale, solidarietà, qualità della vita e tenuta dell’occupazione senza l’apporto del mondo cooperativo”.
Un’altra certezza però è rappresentata dal fatto che la crisi economica non è conclusa e che la sfida e le difficoltà oggettive sono ancora tante. E a queste sfide la cooperazione non può pensare di poter partecipare e di vincere senza puntare sulla crescita dimensionale sulle aggregazioni, sull’integrazione di filiera e sullo sviluppo di alleanze sia con l’ente pubblico che con gli altri sistemi di impresa. “Per questo motivo – prosegue il presidente Tilli – occorrono sostegni alla liquidità, agli investimenti, alla capitalizzazione delle imprese così come servono facilitazioni per l’ingresso in cooperativa di giovani, senza dimenticare le agevolazioni fiscali (pensiamo ad esempio all’abbattimento dell’Irap soprattutto per le cooperative labour intensive che risultano essere particolarmente penalizzate da questa imposta)”.
“In questa fase – ha sottolineato anche Stefano Bassi, presidente di Legacoop Toscana – il movimento cooperativo regionale è impegnato nel rafforzamento di un percorso unitario e già questo costituisce di per sé un elemento in controtendenza rispetto a tante spinte centrifughe della società italiana. Dobbiamo riuscire a contrastare gli effetti della crisi a cominciare da quelli che risultano essere i settori più esposti come quello delle costruzioni ed il manifatturiero”. Ben cosciente del ruolo strategico che la cooperazione dovrà avere nell’economia toscana, è il Presidente della Regione Enrico Rossi: proprio la cooperazione, secondo Rossi, è riuscita a dimostrare una forte capacità di tenuta che mette insieme dinamismo economico e valori sociali.
Opere strutturali, servizi pubblici locali, apertura verso i giovani imprenditori: questi alcuni dei punti sottolineati dal presidente Rossi che possono vedere una convergenza di azioni e di risorse, e del resto negli ultimi anni la Regione ha finanziato 140 progetti di cooperative per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro, importo al quale si deve aggiungere il fondo di rotazione Coopertoscana che sta per mettere a bando altri 2milioni di euro. “E’ necessario pensare al futuro in termini innovativi senza però mai dimenticare il legame con il territorio, lo spirito di solidarietà e quei valori etici che sono alla base della competitività del mondo cooperativo”: così ha chiosato il vicepresidente di Confcooperative Toscana, Stefano Meli, intervenuto alla Tavola Rotonda organizzata nel corso della Conferenza. La crisi continua a farsi sentire e a creare mille difficoltà, la cooperazione toscana ha dimostrato, e dimostra quotidianamente, che se tutti fanno la loro parte, cercare di combattere contro queste difficoltà è possibile e porta a risultati concreti.