La Consulta Comunale degli Invalidi, in riferimento alle decisioni che il Sindaco Renzi intende prendere relativamente all'estensione massiccia delle zone pedonali, che impatteranno gravemente sui disabili, già vessati dalle scelte compiute da questa Giunta, attaccano. Le decisioni concertate con la Consulta dall'ass.re Mattei e dai suoi tecnici sulla "volontarietà dell'abbinamento della targa dell'auto al telepass" vengono disattese e modificate da decisioni contrarie che pongono interrogativi sui reali poteri dei vari organi di governo, come per la notizia di stampa secondo la quale per i portatori di handicap il "permesso per la ztl sarà rilasciato solo a chi è residente a Firenze".
Per chi non abita nella nostra città, il contrassegno arancione non sarà più sufficiente a varcare le barriere. Sarà invece necessario dimostrare oltre ai problemi fisici anche la frequente necessità di entrare in ztl per motivi medici, di studio, di lavoro. Ma la circolazione e la sosta dovrebbero essere consentite nelle «zone a traffico limitato» e «nelle aree pedonali urbane», così come definite dall'art. 3 del decreto legislativo 30 aprile l992. Mentre la sostituzione delle catene con i pilot, tanto cari al Sindaco Renzi e all'Ass.re Mattei, risolvono il passaggio delle carrozzelle ma non quello della mobilità dei disabili che nel contesto solo le auto possono risolvere. “Siamo sempre stati attenti e sensibili alle esigenze dei disabili e non accettiamo che si faccia demagogia su un argomento come questo”.
Così l’assessore alla Mobilità Massimo Mattei replica alla Consulta comunale degli invalidi e handicappati, che protesta per l’annunciata estensione delle aree pedonali nel centro storico. “Abbiamo sempre incontrato la Consulta – precisa Mattei – e abbiamo ben presente i loro problemi e le loro richieste. Siamo disponibili all’ascolto e al confronto anche in questa occasione e sono certo che troveremo la migliore soluzione per tutti. Ricordo che molte proposte avanzate dalla Consulta sono già state realizzate o sono in via di realizzazione, come ad esempio l’installazione dei ‘pilomat’ (i dissuasori a scomparsa) al posto delle catene.
Quello che invece non è accettabile, è la facile demagogia con cui si liquidano provvedimenti presi nell’interesse generale della città”.