Firenze - L’assessorato al lavoro della Provincia di Firenze ha presentato un’indagine sui flussi di utenza, sui servizi erogati dai Centri per l’impiego della Provincia e dallo sportello Novolab e sul loro gradimento da parte dei destinatari. In particolare, delle 9.867 persone rilevate agli ingressi, 6.534 hanno compilato e restituito il questionario consegnato per la descrizione dei servizi fruiti e la loro valutazione (gradimento), quindi il “tasso di risposta” del monitoraggio risulta pari ad un 67,2%.
La rilevazione si è articolata su 2 settimane (dal 3 al 17 gennaio 2011), per un totale di 8 giornate di apertura al pubblico, per tutti i Centri per l’impiego di Firenze e per le sedi decentrate e di 10 giornate per lo sportello Novolab (dal 7 al 18 febbraio 2011). “Si tratta di una media di 1200 utenti che ogni giorno si rivolgono ai nostri Centri per l’impiego – fanno sapere dall’assessorato al lavoro di Palazzo Medici Riccardi. Un dato rilevante che rende bene l’idea di quanto sia straordinario lo sforzo degli operatori dei Cpi per accogliere tutte le richieste.
In un momento di enorme istanza come questo, il sistema di Centri per l’impiego della Provincia di Firenze ha sicuramente retto, come dimostrato dal livello di soddisfazione espressa dagli utenti. ma si può e si deve fare di più. Non a caso sono previsti – ha precisato l’assessorato – grandi investimenti per il futuro prossimo: non solo creare un grande Cpi su Firenze ed un altro nell’hinterland del territorio fiorentino, strutture moderne ed adeguate alle nuove esigenze, ma anche dar vita a strumenti innovativi capaci di creare un’integrazione tra i Centri per l’impiego, le Agenzie di Lavoro Interinali e i servizi che – a livello locale – si occupano delle politiche sociali”.
La ricerca ha monitorato il flusso dell’utenza che si è recata direttamente ai CPI, l’utenza che ha contattato gli operatori telefonicamente, via posta elettronica o per fax, nonché il gradimento sui servizi usufruiti e sull’organizzazione dei Centri per l’impiego nel complesso. L’indagine ha analizzato anche il genere, l’età, la nazionalità, i titoli di studio e la condizione occupazionale degli utenti. Il flusso di utenti dei Centri per l’impiego è stato monitorato attraverso l’uso di tre distinti strumenti di rilevazione.
In primo luogo sono stati contati gli ingressi tramite una apposita scheda “conta persone”. Nelle 2 settimane di gennaio risultano essere transitate nei Centri per l’impiego 8.897 persone e 970 negli sportelli decentrati (658 persone solo allo sportello di Campi Bisenzio) per un totale di 9.867 persone. L’utenza si è prevalentemente concentrata nel CPI di Firenze, in particolare negli sportelli del Centro (via Cavour) e di Novoli (viale Guidoni). Per l’utenza che ha contattato i Centri per l’impiego attraverso telefono, fax e posta elettronica è invece stata predisposta una scheda “contatti” più articolata, da compilare a cura degli operatori dei CPI alla ricezione di ogni contatto tramite i suddetti canali.
Durante l’intero periodo della rilevazione per i Centri per l’impiego e sportelli decentrati si sono contati 4.866 contatti solo in entrata. All’utenza che si è presentata direttamente ai CPI è stata consegnata una scheda “monitoraggio”. L’indagine ha coinvolto 6.534 utenti che hanno risposto volontariamente al questionario, in particolare 6.467 “persone” e 96 “datori di lavoro”. Genere - L’insieme degli utenti rispondenti è quasi perfettamente equidistribuito fra donne (49,4%) ed uomini (50,6%).
Età - 27,9 % dai 35 ai 44 anni; 24,7 % dai 26 ai 34 anni; 23,2% dai 45 ai 55 anni; 16,1% dai 18 ai 25 anni; 7,3 % oltre 55 anni; 0,8 meno di 18 anni. Nazionalità - La netta maggioranza degli utenti sono di nazionalità italiana (74,5%). In riferimento all’insieme degli stranieri, la distribuzione degli stessi rispetto al Paese di origine evidenzia una discreta rappresentanza balcanica (rumeni ed albanesi insieme coprono quasi il 40% di questo aggregato). Titoli di studio - La ripartizone degli utenti per titolo di studio, mostra massima concentrazione in corrispondenza del diploma di scuola media superiore (34,3 %) e della licenza di scuola media inferiore (31,2 %).
La presenza di laureati incide per un 11,4 %. Non trascurabile la quota di “titoli esteri non riconosciuti” (7,7%), che sottindende la problematica specifica dell’impossibilità di spendere il proprio titolo di studio sul mercato del lavoro italiano. Condizione occupazionale - La quota parte maggiore degli utenti dei CPI (61,9 %) risulta composta da persone inoccupate (in cerca di prima occupazione) 5,5% e disoccupate 56,4%. D’altro lato rappresenta una conferma delle conseguenze della crisi economica ed una conseguenza diretta dell’esplosione del ricorso agli ammortizzatori sociali, un numero di lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni o iscritti alle liste di mobilità tanto elevato da coprire circa un utente su quattro (24 %). I 6.534 questionari raccolti hanno permesso di comporre la mappa dei servizi richiesti ai CPI da parte degli utenti “persone”, facendo contare oltre 20mila richieste di servizi.
Se ne deduce dunque che ogni utente, recandosi al CPI, ha richiesto/fruito in media di oltre 3 servizi. I più “gettonati” sono risultati i servizi di accoglienza, che spesso servono da ‘filtro’ per gli ulteriori servizi più specifici. Fra i più utilizzati sono poi il complesso dei servizi erogati per la ricerca di lavoro (in particolare la prenotazione di offerte di lavoro on line sulla banca dati Pre-net), e l’iscrizione/reiscrizione ai CPI. Anche il sistema della formazione (soprattutto la carta ILA) risulta uno degli argomenti oggetto di frequente ricorso al Centro per l’impiego.
Tra i servizi di orientamento hanno un peso importante le consulenze individuali per lavoratori in mobilità e i corsi di orientamento per lavoratori in cassa integrazione/mobilità. Per misurare la soddisfazione si è fatto ricorso, come diffusamente in uso, a giudizi di gradimento su vari aspetti (item) che si richiedeva di esprimere con riferimento ad una scala di punteggi variabile da un minimo di 1 (corrispondente a “per niente soddisfatto”) ad un massimo di 5 (“completamente soddisfatto”), ricalcolato su una scala di valutazione da 0 a 10.
La soddisfazione espressa dagli utenti mostra un elevato apprezzamento del funzionamento del sistema dei servizi per l’impiego. I diversi item relativi all’organizzazione degli uffici ed alla disponibilità e competenza del personale restituiscono indici diffusamente elevati. In particolare, la chiarezza e la completezza delle informazioni e la disponibilità ed esaustività dell’operatore hanno ricevuto un punteggio medio superiore ad otto ed è positivo anche quello sul materiale a disposizione (7,5).
Invece sono poco più che sufficienti i “tempi di attesa” (6,8). Per gli utenti l’elemento più critico si conferma la capacità del CPI di supportare l’utente nella ricerca di lavoro. L’indice si colloca in questo caso (5,5), poco al di sopra della soglia di sufficienza. Al di là di qualche circoscritta distanza fra la qualità desiderata e la qualità percepita, resta un diffuso apprezzamento degli utenti verso il sistema CPI, che si sintetizza nella percentuale assolutamente elevata (93,3%) di chi dichiara che consiglierebbe volentieri ad altri di rivolgersi ai Centri per l’impiego. Fra i servizi più apprezzati troviamo: l’accoglienza, prime informazioni su lavoro e formazione (giudizio 7,2); iscrizione al CPI con colloquio di orientamento (giudizio 7,6); incontro domanda/offerta di lavoro: colloquio di preselezione motivazionale (giudizio 6,2); prenotazione delle offerte di lavoro on line sulla banca dati Pre-Net (6,4); servizi amministrativi: richiesta e il ritiro di certificazioni (6,7).
Di contro hanno restituito un livello di soddisfazione piuttosto contenuto i servizi relativi alle macroaree: tirocini, orientamento per giovani e donne e erogazione di incentivi alla formazione professionale. Nell’analisi dei risultati si è preferito tenere distinte le informazioni raccolte dagli utenti dello sportello dedicato al Collocamento Mirato per disabili e categorie protette, considerato che i potenziali utenti hanno esigenze e specifiche diverse rispetto ai frequentatori dei Centri per l’impiego.